Verona-Napoli non è una partita di vertice, non lo è mai stata e, almeno per il momento, difficilmente lo sarà. Quest’anno è un vero e proprio testa-coda, con gli azzurri in piena lotta per le posizioni di vertice e gli scaligeri impegnati a cercare punti salvezza per rimettere in piedi una stagione che si sta rivelando più complicata del previsto.
È però innegabile che Verona-Napoli abbia il suo fascino, o meglio che abbia i suoi motivi di interesse. Se c’è forse un match che può descrivere al meglio il regionalismo e campanilismo che permea la società italiana (e di conseguenza anche il calcio) è proprio quello tra Napoli e Verona. Gli azzurri sono il club del Sud per eccellenza, l’unico da Roma in giù ad aver vinto qualcosa di importante e a poter lottare ad armi (quasi) pari con le corazzate del Nord. Dall’altro lato il Verona rappresenta il Nord. Nord inteso come, passatemi il termine, “purezza di tifo” settentrionale. Juve, Milan, Inter e persino la Fiorentina possono vantare un tifo geograficamente trasversale che abbraccia tifosi sia di Milano o Torino che del Sud. Il Verona invece è un piccolo feudo di tifo settentrionale, un binomio territorio-squadra che difficilmente si verifica al Nord come invece avviene al Sud. Insomma, come chi tifa Napoli lo fa perchè è prima di tutto napoletano, così chi tifa Verona lo fa non per il gusto di vincere o per infatuazioni infantili, ma perchè è e si sente prima di tutto veronese.
Naturale notare che una sfida come quella tra Napoli e Verona è un qualcosa di iconico nel nostro calcio, il confronto Nord-Sud (con tutto ciò che significa dal punto di vista storico, culturale, identitario) trasposto in un campo di calcio. E va da se che Verona-Napoli non può mai essere considerata una partita banale.
1984/85 Tutti aspettano Maradona, e invece…
L’estate del 1984 aveva portato Maradona a Napoli. El Pibe de Oro, che già aveva incantato al Barcellona e in Argentina, arriva nel campionato italiano. Attorno a lui ci sono grandi aspettative e molti pronosticano per il Napoli una rapida ascesa ai vertici. Ma si sa, un uomo (anche se si chiama Maradona) non fa una squadra. E avere il Dio del calcio con al fianco 10 onesti mestieranti non ti garantisce il successo. Il Napoli la prima stagione di Maradona non decolla. In compenso decolla il Verona. Nella prima giornata della stagione 1984/85 l’Italia guardava Verona-Napoli per ammirare Maradona. Nella prima giornata della stagione 1984/85 l’Italia si trovò a guardare il Verona di Bagnoli. Vittoria 3-1 contro gli azzurri, Maradona a prendere calci per tutto il match e finale di stagione con il Verona scudettato e gli azzurri a centro classifica.
1985/86 “Ora vendico i napoletani”
Il Verona fresco di Scudetto ospita, con il tricolore ben in vista sulle maglie, il Napoli di Maradona. Quel Napoli è diverso da quello dell’anno precedente, è l’embrione di quella squadra che l’anno successivo vincerà il primo storico Scudetto. Dopo pochi minuti gli azzurri sono già sotto per 2-0. Dalla curva del Bentegodi partono i soliti cori razzisti all’indirizzo dei napoletani e in panchina il massaggiatore Carmando e il ds Pierpaolo Marino ascoltano a testa bassa rivedendo i fantasmi della sconfitta della stagione precedente.
Poi accade quello che anni dopo verrà considerato come uno dei gesti più iconici di Maradona durante la sua avventura a Napoli. Il Pibe, si racconta, andò verso la panchina e disse un sibillino: “Ora ci penso io… ora vendico io i napoletani”. Il finale è storia. Due gol di Maradona, Verona-Napoli 2-2 e Bentegodi ammutolito. Per i tifosi napoletani un piccolo antipasto di gioia prima della portata principale: lo Scudetto l’anno successivo.
1989/90 La fatal Verona…
Non si tratta di Verona-Napoli. Il Bentegodi ha influito indirettamente nella storia azzurra parecchie volte. Nel 1989/90 il Milan di Sacchi e degli olandesi sembrava poter centrare facilmente lo Scudetto. Lo inseguiva il Napoli di Bigon. I rossoneri arrivano a Verona con un piccolo vantaggio sugli azzurri, ma mentre il Napoli vince a Bologna per 4-2, il Milan perde clamorosamente a Verona in un match molto contestato. Apice di un finale di stagione al cardiopalma che vide episodi controversi come la monetina di Alemao o il gol regolare annullato al Bologna in un Bologna-Milan. Alla fine a decidere quel titolo fu proprio il Bentegodi di Verona. Con il Napoli scudettato per la seconda volta nella sua storia.
2006/07 Mors tua vita mea
Verona e Napoli tornano ad affrontarsi sul finire del campionato 2006/07. Gli azzurri guidati da Edy Reja sono lanciato verso la promozione in un appassionate duello col Genoa, gli scaligeri, alla cui guida c’è l’ex tecnico del Napoli Giampiero Ventura, sono invece impantanati nei bassifondi della classifica, alla ricerca dei punti necessari per agguantare una salvezza in extremis. Un Napoli lanciato verso la Serie A e un Verona in caduta verticale. Il risultato è una vittoria del Napoli per 3-1. Punti fondamentali che consentiranno agli azzurri di mantenere il secondo posto il classifica e che invece condanneranno il Verona al drammatico playout perso contro lo Spezia.
2013/14 “Vi ha segnato un napoletano”
Minuto 72 di Verona-Napoli. Gli azzurri conducono per 1-0 grazie alla rete di Mertens. Il Bentegodi continua a intonare i vergognosi cori nei confronti dei napoletani. Gli dei del calcio però sanno scrivere trame semplici e allo stesso tempo efficaci. Mertens serve sulla corsa Maggio, palla in mezzo e zampata vincente di Lorenzo Insigne, l’unico napoletano in quel momento in campo. Entrato pochi minuti prima, accolto dal quel sottofondo tanto vergognoso quanto usuale in certi stadi. Corsa rabbiosa verso gli spalti, mani sulle orecchie per dire “cantate adesso, cantate adesso… vi ha segnato un napoletano” imitando Aniello Cutolo a segno con la maglia del Padova proprio al “Bentegodi”. La gara finirà poi col punteggio di 3-0 per gli azzurri.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro