Critiche, malumori, mal di pancia. Mercato non all’altezza, sottotono, pochi colpi, per lo più sconosciuti. Tifosi scoraggiati, squadra abbastanza forte, ecc… sembra essere questo il leit motiv di questo inizio si stagione azzurra. Un sentimento contrastante. L’animo del tifoso è diviso. Da un lato la preoccupazione che quanto fatto non sia abbastanza, dall’altro la speranza di essere clamorosamente smentito.
Sembra quasi essere tornati al primo anno di A, al 2007/08, l’anno che mise finalmente fine al purgatorio della B (e all’inferno della C). Da lì in poi un periodo abbastanza ricco di successi. Due Coppe Italia, qualificazioni europee a iosa. Si poteva fare di più? Certo, forse si doveva fare di più. Eppure, sentendo questi discorsi di fine estate/inizio autunno, sembra che gli anni non siano affatto passati. E De Guzman, Koulibaly e David Lopez sono trattati alla stregua di come furono trattati il “capellone” Lavezzi, il “bambino” Hamsik e il “corto” Gargano. Sappiamo come finì, speriamo che succeda lo stesso. E i “sapientoni”, quelli che si stracciavano le vesti per il Recoba di turno, clamorosamente smentiti.
Anche allora la stagione non cominciò affatto bene. Anche allora la prima al San Paolo fu un vero disastro. Sette anni per ritrovarsi al punto di partenza. Lo 0-2 con il Cagliari, e lo 0-1 col Chievo. Tanto lontani nel tempo eppure tanto vicini nel significato. Docce fredde che hanno contraddistinto due esordi nell’impianto di Fuorigrotta.
Allora l’uscita dal tunnel coincise con un Udinese-Napoli. Guarda caso la stessa partita che attende gli azzurri. Fu un perentorio 0-5, brillarono le stelle dei tanti bistrattati Lavezzi ed Hamsik. Un successo che, in un batter d’occhio, cancellò dubbi e paure. Il Friuli di Udine l’occasione per ripetere quel successo. Sette anni dopo, tanto giocatori sono passati, tante cose sono cambiate. Ma l’occasione di riscatto al Friuli si presenta puntuale, quasi come un regalo del destino.
Poco fortunate le recenti apparizioni contro i friulani. Ma questa sarà una partita diversa. La vittoria europea, contro lo Sparta Praga, ha ridato al gruppo Napoli consapevolezza e voglia di vincere. Le ombre, sia sulla società che sull’allenatore, sembrano diradarsi dietro ai gol di Higuain e Mertens. E le perplessità, a dire il vero ancora molte e perlopiù legittime, si apprestano a svanire. Sperando in un successo, sperando in tre punti ad Udine. Tre punti che, come sette anni fa, potrebbero significare il punto di svolta, il cambio di rotta iniziale che trasforma i destini di una stagione. Chi sa senza lo 0-5 di Udine quel primo anno di Serie A come si sarebbe concluso. Chi sa se dopo un eventuale successo nella prossima sfida svaniranno dubbi e perplessità attorno a questo Napoli.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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