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VIDEO – Napoli, Cesena e Massimo Troisi: quel connubio tra il calcio e il cinema…

Il cinema può vantare un'intera filmografia dedicata al calcio

Dici Cesena e il tifoso napoletano pensa: “Finalmente!”. Finalmente perché si ricomincia, perché dopo il successo al cardiopalma sulla Juve e la Supercoppa alzata al cielo di Doha c’è tanta voglia di rivedere in campo gli azzurri, di riabbracciarli al San Paolo o quantomeno di guardarli rigiocare in tv. Perché le soste non sono fatte per i napoletani doc, e nessun Mondiale estivo o capitone natalizio può togliere quell’irresistibile voglia di tornare a tifare Napoli. Come detto c’è il Cesena, finalmente. Finalmente si torna a giocare. Ma Cesena, ad un vero napoletano doc, evoca anche altri ricordi. Si, certo ci sono precedenti felici, come quel 1-4 al Manuzzi di qualche anno fa, ma c’è soprattutto una battuta di un film, su un Napoli-Cesena, che passò alla storia.

“Mannaccia ‘a miseria, nientemeno ‘o Napoli sta perdendo co ‘o Cesena, a Napoli! Cu’ tutt’e sorde c’ammo spiso pe fà ‘a squadra, va a finì ca jamme in serie B, pierde oggi, pierde dimane…” Il film era Scusate il ritardoe a pronunciarla fu Massimo Troisi, il quale, nella sua grande comicità, non si capacitava di come il Napoli stesse perdendo contro il Cesena. Per la cronaca quella partita veramente si giocò veramente. Era il 1982, e il Cesena si portò realmente sul 2-0 al San Paolo. Alla fine il Napoli riuscì, per la gioia di Troisi e dei napoletani, comunque a pareggiarla. Ah, ed in Serie B non ci andò, concludendo invece la stagione con un onorevolissimo 4°posto. La battuta rimase comunque nella storia, divenendo una frase cult, emblema di quella straordinaria comicità di cui era capace solo Massimo Troisi.

Ma l’incursione del calcio nel cinema non è qualcosa di sporadico, anzi. Spesso e volentieri il calcio è stato inserito più o meno velatamente in pellicole di grande successo, fino addirittura a vantare un’intera filmografia ad esso dedicata. Il calcio usato con successo soprattutto come stereotipo dell’italiano medio. Celebre l’uso che se ne fa nella saga del ragionier Fantozzi, con la “Peroni familiare e frittatona di cipolle” emblema del maschio italiano che guarda una partita di calcio. O ancora tutti quei film-commedia che sviluppano attorno al mondo del calcio la loro ironica trama. Un filone popolarissimo tra gli anni ’70 e ’80, quelli della vecchia commedia all’italiana, culminati con L’allenatore nel Pallone e con i suoi personaggi diventati parte della storia del cinema italiano, come Oronzo Canà, Aristoteles e la Longobarda.

Ma se in Italia il rapporto tra cinema e calcio s’è quasi sempre mantenuto a livello di commedia (basti pensare anche al celebre Tifosi o Ecceziunale veramente) è nel cinema anglosassone che questo rapporto ha raggiunto vette qualitative più che discrete. La forse un po’ troppo “commerciale“ trilogia di Goal! è solo l’ultimo esempio di una serie di ottime pellicole del cinema britannico e statunitense. D’altronde come non citare Fuga per la vittoria che tra i protagonisti vantava nientemeno che Pelè. Una solida regia, una bella trama e alcune sequenze entrate nell’immaginario collettivo (come la rovesciata dello stesso Pelè). Di pregevole fattura anche film più biografici come Best, pellicola incentrata sulla storia del bad boy nordirlandese.

Ci sono poi film in cui il calcio è usato come sfondo su cui si disegna una trama che tratta anche di problemi sociali. Prendiamo ad esempio Il mio amico Eric, in cui il celebre Cantona prende vita da un poster e risolve la vita del postino Eric, tifosissimo dello United, o ancora Gimmy Grimble che invece racconta la storia del riscatto attraverso il calcio del 13enne Jimmy, costantemente preso di mira dai bulli e tifosissimo dell’allora perdente Manchester City, oppure ancora Hooligans, il quale attraverso gli occhi di due hooligan del West Ham analizza il fenomeno della violenza tra tifoserie in Inghilterra, focalizzandosi in particolare sulla sotto-cultura hooligan e sui rapporti di potere all’interno delle varie firm.

Degni di menzione sono anche i film sulla vita di Maradona. Diego addirittura riesce a vantare un’intera filmografia e discografia (oltra ad una fiorente letteratura) a lui espressamente dedicata. Spiccano i film La mano de Dios Maradona by Kusturica il quale peròsi focalizza più sulle vicende extra-calcistiche della sua vita.

Chiudiamo con un’ultima opera, uno dei migliori film sul calcio (tratto a sua volta da un fortunatissimo romanzo): Il maledetto United. La storia della breve e controversa esperienza di Brian Clough sulla panchina degli “odiati” rivali del Leeds United. I contrasti con i giocatori, con la dirigenza, con un ambiente ostile e la pressante ombra del suo predecessore e nemico giurato Don Revie.

Di film sul calcio ce ne sono molti altri, e molti altri usciranno ancora. Un connubio destinato a durate. Il naturale incontro tra due forma d’arte che, in tempi e modi diversi, sanno e sapranno sempre emozionare la gente.

Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio

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