Con il punteggio tennistico del Manchester United (a segno due volte anche l’ex azzurro Edison Cavani) alla Roma di 6 a 2 nella semifinale di andata in Europa League (nell’altra il Villareal ha battuto l’Arsenal con un gol di un altro ex come il difensore spagnolo Raul Albiol), si certifica un altro anno disastroso per le italiane nelle coppe continentali. Non serve una guida informativa per evidenziare ad esempio che il Napoli è uscito dalla stessa competizione contro una squadra decisamente modesta come il Granada, nel momento peggiore della stagione per infortuni e condizione fisica, ma questo non basta a giustificare un altro, l’ennesimo, anno senza vittorie in Champions e in EL per le squadre di casa nostra.
Da quanto manca una vittoria italiana in Europa
Una squadra italiana non vince la Champions League da 11 anni: l’ultima fu l’Inter mentre addirittura risale al secolo scorso, il 1999, la vittoria in Europa League (allora Coppa Uefa) da parte del Parma dopo che per oltre un decennio le italiane avevano dominato: indimenticabile per i tifosi partenopei la vittoria nel 1989 con la doppia finale contro lo Stoccarda.
Ma quali sono le ragioni di questo digiuno di vittorie continentali? C’è un pizzico di sfortuna visto che in finale alcune italiane sono arrivate, tra cui l’Inter nella scorsa edizione di Europa League. D’altro lato però alcune corazzate europee hanno sicuramente maggiori possibilità economiche delle nostre squadre oltre ad una organizzazione più a lungo termine: lo scorso anno il Bayern Monaco ha vinto la Champions senza avere fatto spese folli ma trovando i suoi top player prima che esplodessero letteralmente.
Modello Bayern per il Napoli
Da questo punto di vista il Napoli da molti anni si sta muovendo nella stessa direzione: Zieliński, Fabian Ruiz, Koulibaly sono pezzi pregiati della rosa azzurra ma non sono stati pagati cifre folli ed oggi hanno un valore incredibilmente più elevato grazie all’opera di crescita che hanno avuto di stagione in stagione.
Lo stesso Victor Osimhen, giocatore più pagato nella storia della squadra azzurra, potenzialmente per età e caratteristiche, può conoscere un ulteriore sviluppo tecnico e vedere aumentare il suo valore ulteriormente.
E’ chiaro che anche questo non può bastare contro i top team d’Europa sia per quanto riguarda il Napoli che per le squadre del nord. Oltre ad un pizzico di fortuna in più ci vorrebbe probabilmente una riforma strutturale del calcio italiano, investimenti più a medio – lungo termine e magari dare maggiore importanza all’Europa League che sembra essere poco considerata da troppi club.
Juve la più delusa
Ovviamente la più delusa di tutte, tra le italiane è la Juventus, che ha puntato tutto su Cristiano Ronaldo per vincere la Coppa dalle grandi orecchie. Con tre allenatori diversi (Allegri, Sarri e Pirlo), nelle ultime tre stagioni i bianconeri sono usciti una volta ai quarti e nelle ultime due edizioni addirittura agli ottavi di finale con squadre decisamente alla portata come Olympique Lione e Porto. Difficile comprendere le ragioni di queste debacle visto che CR7 non può assolutamente considerarsi “bollito” e che la rosa intorno a lui, era stata fatta con l’obiettivo di vincere la Champions.
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