Inter-Napoli: Mazzarri contro Benitez, e poi? E poi c’è molto altro. Innanzitutto è sempre la sfida tra una rappresentante di Milano e la città di Napoli, la sfida tra i luoghi simbolo del Nord e del Sud, ma anche la sfida degli ex Campagnaro e Rolando. E soprattutto la sfida di chi poteva essere azzurro.
Le strade del mercato sono infinite. Trattative nascono, muoiono, si arenano, vengono rimandate e, qualche volte, finalmente si concludono. Ed anche il Napoli non può esimersi da questa logica. In particolare due giocatori, attualmente all’Inter, sono stati vicinissimi al Napoli. Stiamo parlando di Andrea Ranocchia e Mauro Icardi.
Ranocchia, difensore considerato fino a poco tempo fa come uno dei migliori giovani prospetti del suo ruolo, cresce tra Perugia e Arezzo. Con quest’ultimo club debutta in Serie B. Era l’Arezzo di Antonio Conte, il quale, pur con una squadra di buonissimo livello, non riuscì ad evitare la retrocessione nell’allora Serie C. Paradossalmente una manna dal cielo per Ranocchia che, nel terzo gradino del calcio italiano, riesce ad esprimersi con la giusta continuità. Da qui il passaggio al Genoa e il prestito al Bari di Ventura dove, in coppia con Bonucci, si rivela una piacevole sorpresa. Torna al Genoa e a gennaio si trasferisce all’Inter che, guarda caso, aveva appena chiuso il rapporto con Benitez. Il suo nome però si presenta, quasi ad ogni sessione di mercato, legato a quello del Napoli. Puntualmente, almeno fino alla scorsa sessione, si è sempre cercato un punto di contatto tra il difensore e il club partenopeo. Addirittura quest’autunno si parlò di uno scambio con Paolo Cannavaro. E sappiamo tutti come sono andate le cose. Adesso, con Benitez in panchina, e soprattutto con un reparto difensivo che, visto il recupero di Fernandez e la piacevole sorpresa di Henrique, avrà bisogno di un solo tassello di spessore europeo da affiancare ad Albiol, il passaggio di Ranocchia al Napoli sembra appartenere ai ricordi del passato. Anzi, sembrerebbe, perché nel mercato mai dire mai.
Passiamo a Mauro Icardi. Il twittatore seriale divenuto celebre ai più per la sua vita privata (vabbè privata è una parola grossa) e per la sua love-story con Wanda Nara, ex moglie dell’ex migliore amico Maxi Lopez. Un peccato, perché l’attaccante classe’93 ha tutte le qualità e i numeri per far parlare di sé solo sul campo. Neanche 22 anni ed una media-gol da far paura, oltre a vittime illustri come quello di Buffon allo Juventus Stadium. E pensare che più di una volta fu vicino al Napoli. La prima, quando non aveva neanche 18 anni, nel gennaio 2011, gli agenti incontrarono Micheli per discutere il suo ingaggio da parte del Napoli. (Clicca qui per il retroscena) Non ci fu accordo sulle cifre e ad inserirsi fu la Samp, che strappò Icardi al Barcellona per 400mila euro, il classico piatto di lenticchie. Ma il destino di Icardi doveva ancora incrociarsi con gli azzurri. Passano due anni in cui l’argentino prima diventa capocannoniere del campionato Primavera e poi esordisce con la Samp nella trasferta di Castellammare di Stabia (provincia di Napoli, giusto per non farci mancare nulla!), e Icardi e il Napoli sono di nuovo ad un passo. Ultime ore di mercato, De Laurentiis offre 12 milioni cash, la Samp gongola, ma l’agente rimanda il tutto. Troppo poco tempo per chiudere l’affare. Rimandato a giugno? No, perché nel frattempo Icardi sceglie Milano e l’Inter. E si trasferisce alla corte di Mazzarri, fresco di divorzio proprio col Napoli. Inizio stentato, condito da problemi fisici e condizionato non poco da quello che succede fuori dal campo. Fino al completo recupero. E così Icardi torna a fare quello che gli riesce meglio: segnare. Diventando al contempo punto fermo dell’attacco dell’Inter.
Entrambi quindi vivranno questa sfida dal lato nerazzurro. Questione di momenti, di opportunità. Bastava veramente poco (pochissimo nel caso di Icardi) e sabato sera, San Siro, avrebbero potuto viverlo dall’altra parte della barricata. Quella azzurra, senza nero.
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