Parafrasando una celebre frase possiamo dire che le vie del calcio sono infinite. Non si sa cosa ti riservano i prossimi 90’, e forse proprio in questo c’è l’essenza di questo sport. Prendete Napoli-Atalanta, fino a qualche mese fa sarebbe stata solo l’ennesima partita tra due squadre, una impegnata nella corsa Champions e un’altra impegnata a lottare per la salvezza. Oppure, per guardarla dal lato degli spalti, lo scontro sportivo tra due popoli, quello napoletano e quello bergamasco, che di certo non si amano. Ed invece gli ultimi mesi hanno regalato un Napoli-Atalanta pieno di temi, e di storie da raccontare. Storia che partono dal passato e che potrebbero arrivare anche al futuro.
Pierpaolo Marino a Bergamo c’è da un bel po’ di anni, così come German Denis. Anzi, l’attaccante argentino proprio contro il Napoli all’andata firmò la sua prima rete stagionale. A fare compagnia ai due s’è aggiunto da qualche settimana anche Edy Reja. Marino-Reja. Vi ricorda qualcosa? Logico che si. La coppia che portò a Napoli la doppia promozione. In effetti Marino, messo alla strette da una classifica pericolosa, ha proprio puntato su Reja. Andiamo sul sicuro, avrà pensato. E così si ricompone la coppia. Reja che fu scelto a Napoli proprio da Marino per sostituire Ventura e riportare in alto gli azzurri.
Edy ci riuscì. Prima la promozione in B, poi in A ed infine anche l’approdo in Uefa. Davvero niente male. Poi la burrascosa fine del rapporto. Prima l’addio di Reja, poi quello di Marino (complice anche il disastroso avvio con Donadoni). E così entrambi presero altre direzioni. Marino approda all’Atalanta e Reja, varie volte, guida la Lazio con buoni risultati. Questa stagione il ricongiungimento. Come già detto, l’Atalanta va male e Marino pensa ad un uomo fidato, il più fidato che ci possa essere: proprio Reja.
Ora il ritorno in un San Paolo che, come già dimostrato in diversi Napoli-Lazio, lo accoglierà come merita. E ci sarà non poca emozione per Reja nel rincontrare il “suo” Napoli. Ma occhio, perché Marino, oltre ad essere il punto di contatto tra Napoli e Reja, cioè il passato, potrebbe paradossalmente anche essere il punto di contatto con il futuro azzurro. Si perché Marino è uguale anche ad Udinese, ed Udinese è uguale anche a Spalletti. Proprio ad Udine infatti nacque al stima professionale tra i due.
Il Napoli dopo Marino e Reja è andato avanti. Mazzarri e Benitez hanno aperto un’epoca felice, sono arrivati anche i primi trofei dell’era De Laurentiis. Ma, per alcuni purtroppo per altri per fortuna, anche l’era Benitez potrebbe volgere presto al termine. Lo spagnolo starebbe legittimamente vagliando anche altre opportunità, pur non avendo definitivamente chiuso la porta ad un eventuale rinnovo. E proprio il nome di Spalletti è tra i più quotati per una sua sostituzione. Marino infatti, all’epoca del Napoli, parlava spesso e volentieri, sempre bene, di Spalletti. Una stima, come detto, nata ad Udine. De Laurentiis ricorda bene le parole del suo ex dg, e non esclude l’ipotesi, tutt’altro.
Certo, si usa sempre il condizionale, di certezze ce ne sono poche, ma il nome di Spalletti è nella rosa dei possibili eredi di Benitez. Sarà lui? Chi lo sa, possibile che Rafa resti ancora, o che De Laurentiis opti per un altro tecnico. Il futuro è bello perché è incerto, e Spalletti è il forse. Il passato invece è certo, come Reja, i suoi trionfi e quelle due promozioni che nessuno dimenticherà. A cominciare da domenica, dagli spalti del San Paolo che una volta intonarono il suo nome e che, forse un giorno, intoneranno anche quello di Spalletti.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
