416 chilometri distanziano Afragola da Empoli, un percorso che orienta la storia di Raffaele Maiello, centrocampista classe ’91 che il Napoli ha riacquistato dal Crotone cedendolo in prestito biennale all’Empoli, una città che sembra essere nel destino di Maiello. Raffaele ha dato i suoi primi calci nell’Afragola ’92, dimostrando subito di avere la stoffa giusta. A tredici anni giocava sotto età nei Giovanissimi Regionali. Aveva un anno in meno e faceva la differenza, infatti, l’Afragola ’92 dei fratelli Cerbone vinse la Coppa Campania. Gli occhi di tanti addetti ai lavori l’avevano già notato, sono tanti i provini in giro per l’Italia: Lazio, Reggina, Fiorentina ma prima del compimento dei quattordici anni è vietato il trasferimento fuori regione per motivi calcistici. Il Napoli ha rischiato di essere beffata dall’Empoli, società in quel periodo molto attiva in Campania Vincenzo Montella, Nicola Caccia e Antonio Di Natale. D’Amato aveva individuato anche Raffaele Maiello in alcune amichevoli, così la segnalazione su questo giovane talento arriva ad Empoli. Il responsabile del settore giovanile era Marcello Carli, l’attuale direttore sportivo della società toscana che dieci anni dopo ha portato Maiello dalle parti del “Castellani”. Carli ne aveva già parlato anche con l’Afragola ’92, la prima realtà a parlare del centrocampista classe ’91 con l’Empoli.
Maiello piace a Carli ma nell’estate del 2004 il Napoli fallisce e i ragazzi del vivaio azzurro continuano il loro percorso di crescita in altre realtà. L’Empoli individua il terzino destro Bencivenga (oggi al Foggia), l’attaccante Caturano (di proprietà del Bari, nella scorsa stagione al Melfi) e il centrocampista Guitti (nella scorsa stagione al Gavorrano in Serie D), che nei piani di Carli è preferito proprio a Maiello. Niente Empoli allora ma la sensazione di tutti è che Maiello non possa rimanere in una scuola calcio, sia destinato a trasferirsi in una realtà professionistica. Il Napoli accende i radar, nell’estate del 2005 l’opera di ricostruzione guidata da Giuseppe Santoro è in pieno corso. In un caldo pomeriggio d’estate, Santoro, l’attuale allenatore del Savoia Teore Grimaldi (all’epoca guidava gli Allievi Nazionali del Napoli), i collaboratori Giuseppe D’Aniello (fino alla scorsa stagione direttore generale del Varese) e Fabio Andreotti, l’agente di Lorenzo Insigne che a quei tempi era uno degli osservatori più attivi del vivaio azzurro, si recarono ad Afragola per vedere i talenti più promettenti dell’Afragola ’92, la scuola calcio che ha formato anche Raffaele Bianco, centrocampista classe ’87 del Carpi, pronto per la prima esperienza in Serie A nella prossima estate. La presenza di Grimaldi non è casuale, l’obiettivo prioritario è Giacomo Cenetti (nella scorsa stagione ha sfiorato la promozione in Serie B con il Bassano Virtus), centrocampista classe ’89 che poi rinforzerà proprio gli Allievi Nazionali guidati dall’ex tecnico della Frattese. In quell’occasione Giovanni Cerbone, storico responsabile dell’Afragola ’92, propone al Napoli anche Raffaele Maiello, un talento per la categoria Giovanissimi Nazionali. La trattativa va in porto, inizia così l’avventura di Maiello, che muove i primi passi con la maglia azzurra nel secondo gruppo dei ’91 che disputa il campionato regionale.
Bastano pochi mesi a Maiello per passare nei Giovanissimi Nazionali, Santoro crede tantissimo in lui e fa più volte il suo nome tra le promesse più interessanti del vivaio azzurro. La stagione successiva Raffaele gioca negli Allievi Regionali ma è già tempo di alcuni allenamenti in prima squadra. In panchina c’era Edy Reja, Maiello impressionava in amichevole agendo da centrocampista completo, capace sia di lavorare in fase d’interdizione che di proporsi in zona gol con ottimi tempi d’inserimento. Nel 2008-09 la prima stagione in Primavera, sotto la guida di Ernesto Apuzzo gli azzurrini arrivano agli ottavi di finale, ma li elimina il Genoa di El Shaarawy: 3-1 a Palma Campania per il Napoli e 6-2 per il Genoa in Liguria. Cinque undicesimi di quella formazione sono nei professionisti: tre in Serie A (Sepe, Maiello e Insigne), uno in B (Ciano al Cesena) e uno in Lega Pro (Giannone alla Reggiana). Questi dati rivelano uno straordinario lavoro di scouting guidato da Santoro che ha dato al club azzurro un grande patrimonio al netto di investimenti irrisori compiuti dalla proprietà e in condizioni organizzative precarie, dovendo girare su più campi (Casoria, Palma Campania, Cercola, Marano). La seconda annata in Primavera fu meno felice, a Febbraio contro lo Spezia alla Viareggio Cup la gara terminò in rissa, l’allenatore Miggiano e il portiere Sepe furono squalificati per sei mesi. La squadra ne risentì a livello psicologico e chiuse il girone C all’ottavo posto, a ben quattordici punti dalla zona play-off.
Negli ultimi mesi del campionato Mazzarri lo porta in prima squadra, la prima convocazione risale al 13 Marzo 2010 per Napoli-Fiorentina 1-3. All’ultima giornata il Napoli gioca a Genova in casa della Sampdoria che festeggia la qualificazione in Champions League, a quattro minuti dalla fine arriva il momento di Raffaele Maiello: il debutto in Serie A, il secondo in quella stagione per un ragazzo del vivaio, dopo quello di Lorenzo Insigne a Livorno. Nella stagione successiva Mazzarri dà ancora fiducia a Maiello, che arricchisce un centrocampo formato da Gargano, Yebda, Pazienza, Hamsik e Sosa. Yebda e Sosa furono acquistati negli ultimi giorni di mercato, Maiello per tutta l’estate è un punto fermo del gruppo. Durante l’annata non si sviluppano grandi opportunità, Maiello colleziona solo tre presenze in Serie A, partendo dal primo minuto solo all’ultima giornata contro la Juventus. Sono 105 i minuti totalizzati da Maiello durante la stagione: quattordici contro il Bologna, ventiquattro contro l’Udinese e sessantasette contro la Juventus. Nella stagione successiva inizia la lunga cavalcata in Serie B, fatta di centotrenta presenze. Maiello va in prestito al Crotone dove fino a gennaio fatica a trovare spazio con Leonardo Menichini che, però, viene esonerato il 22 Gennaio dopo il pareggio contro la Juve Stabia. Sulla panchina del Crotone approda Massimo Drago e Maiello salta solo due gare contro Gubbio e Cittadella.
Nella stagione successiva il Crotone strappa la metà del cartellino del giocatore dal Napoli e resta ancora in Calabria, a Crotone stavolta colleziona trentasei presenze e cinque gol. Dopo due annate a Crotone, però, Maiello resta in Serie B ma cambia maglia, va in prestito alla Ternana. In Umbria la stagione non è entusiasmante, Maiello totalizza trenta presenze e due gol, la sensazione è che non riesca a fare il salto di qualità che lo possa portare più in alto della B. A fine stagione il ritorno a Crotone, dove trova altri due giocatori di proprietà del Napoli: Jacopo Dezi e Camillo Ciano, suo vecchio compagno di squadra in Primavera. Trentanove presenze e tre gol, per Maiello è la stagione della maturazione, della consacrazione. Il Napoli ne “paga” le conseguenze, un’estate fa la smobilitazione dei talenti del vivaio: Ciano viene “regalato” al Parma, per Maiello è concesso il diritto di riscatto dell’altra metà del cartellino al Crotone a soli sessantamila euro e Izzo finisce al Genoa dopo che il Napoli l’ha perso alle buste per pochi spiccioli. Non si tratta di errori, dimenticanze, Bigon e il suo reparto scouting non credevano in questi ragazzi mentre sono stati investiti tanti soldi per “scommesse” straniere: da Radosevic ad Uvini, da Fideleff a Novothny e Lasicki. Il resto è storia recente: la riforma approvata il 20 Novembre scorso impone a partire dalla stagione 2016-17 d’inserire nella rosa di venticinque giocatori quattro provenienti dal vivaio. Giuntoli e Sarri apprezzano Maiello, l’attuale direttore sportivo del Napoli aveva pensato a lui anche per il Carpi, come svelato in esclusiva il 2 Agosto scorso. Sarri chiama più volte Drago per chiedere informazioni, lo fa anche Giampaolo, l’allenatore dell’Empoli. Quando il centrocampista classe ’91 sembrava destinato all’Empoli a titolo definitivo, il Napoli ha sferrato l’accelerata decisiva sborsando 1,5 milione di euro e riprendendosi il giocatore.
E’ una storia dal lieto fine, una di quelle che rendono tutti felici: Maiello dopo tanti sacrifici ritrova la Serie A, il Napoli riporta a casa un ragazzo interessante di cui seguirà la crescita e il direttore sportivo dell’Empoli Carli porta in Toscana quel centrocampista che poteva prelevare a quattordici anni. Sacrificio, lavoro, delusioni e soddisfazioni, il calcio è questo, un domino di avvenimenti ed emozioni che danno senso a questo sport. Maiello ad Empoli lavorerà per tornare al San Paolo, un impianto in cui ha giocato solo per quattordici minuti a diciannove anni contro il Bologna. Il sogno è tutto ancora da vivere, da Afragola alla Serie A, ci sono tante pagine di storia ancora da scrivere.
Ciro Troise
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