Continuiamo il nostro viaggio tra i diversi club di tifosi del Napoli sparsi in giro per il mondo. Questa volta ci siamo fermati nella capitale francese dove è stata fondata un’associazione di supporters il cui nome, nato da uno straordinario gioco di parole, rappresenta tutta la grande simpatia e inventiva dei partenopei. Si tratta del Napoli Club Parigi “Paris San Gennar”, sorto dall’idea di alcuni tifosi azzurri che si incontrarono tempo fa, per puro caso, nei bar del posto per vedere le partite della propria squadra del cuore. Da lì, la voglia di rimanere in contatto e di allargare il proprio gruppo portarono alla registrazione ufficiale del club, che avvenne per la precisione il 12 ottobre 2011. Ad oggi questa società, che conta più di trecento iscrizioni, è curata dal presidente Sabatino Abagnale, dal tesoriere Luca Picardi e dalla segretaria Donatella Guercia. Proprio a loro tre, noi di IamNaples abbiamo rivolto le nostre domande.
Innanzitutto, dove vi riunite per le gare del Napoli?
“Ci riuniamo al Bambolina Caffè, il bar che da oltre cinque anni ci ospita e, di fatto, è diventato la nostra sede. Per assistere alle gare con noi bisogna essere iscritti al club, diventare un ‘Sangennarino’ a tutti gli effetti. Con questa iscrizione si può partecipare a molti altri eventi che organizziamo”.
A proposito degli iscritti, siete in tanti. Tutti napoletani o ci sono anche molti francesi?
“La base dei soci, ovviamente, è napoletana ma si contano tantissimi francesi o italiani di altre regioni che, grazie a noi, hanno ammirato e amato sempre più questa maglia e che hanno scoperto la passione e l’attaccamento per questi colori restandone sempre più colpiti, tanto da innamorarsene”.
Cosa ne pensate di questa stagione? Iniziamo dal campionato.
“Il Napoli ci è piaciuto tantissimo, ci ha fatto divertire. È stata la squadra che ha giocato il miglior calcio in Italia e che, numeri alla mano, meritava di vincere. Ci ha regalato moltissime emozioni indimenticabili e, vedendo il rendimento in Serie A, si erano riposte molte speranze per il successo finale. Purtroppo non è arrivato il tricolore, ma bisogna chiudere lo stesso in bellezza. Il secondo posto vale tanto, questa squadra ha infranto tanti record quest’anno e qualificarsi alla prossima Champions direttamente rappresenta egualmente un successo enorme”.
E le eliminazioni dalla Coppa Italia e dalla Europa League?
“È stato brutto uscire da queste due competizioni, tutto colpa della sfortuna soprattutto. Speriamo che possa servire da lezione a questi ragazzi che forse, per la giovane età, mancano di esperienza. Lo stesso vale per il mister che soltanto quest’anno si è cimentato su certi palcoscenici”.
Proprio su Sarri volevo chiedervi che cosa avete pensato al suo arrivo.
“Sapevamo che poteva essere una nuova era, vi era un cauto ottimismo che è rimasto anche dopo i primi risultati negativi. Conoscevamo le doti dell’allenatore, avendo scrutato già le sue capacità nell’Empoli l’anno scorso e siamo rimasti fiduciosi. La sua mano e la sua grande grinta si sono poi viste durante il corso delle partite”.
C’è rammarico per lo scudetto perso? Cosa è mancato al Napoli e cosa ha avuto in più la Juve?
“Il rammarico c’è perché si è andati molto vicini al traguardo, perso poi per un soffio. Ma comunque è stata una stagione fantastica e di questo c’è da esserne fieri. Quando poi la Juventus infila venticinque vittorie consecutive, cosa si può fare? Sono una corazzata, hanno recuperato uno svantaggio iniziale con coraggio. Certo, ci sono anche gli arbitri che ci si mettono e nel dubbio li favoriscono sempre, ma è riduttivo parlare solo degli episodi. Il Napoli, dalla sua, deve cercare di colmare questo gap infoltendo la rosa con ricambi all’altezza. Ad esempio, il centrocampo quest’anno mancava di alternative”.
Per questo secondo posto in classifica avete organizzato qualche festeggiamento?
“Noi tre saremo al San Paolo nell’ultima uscita col Frosinone per poter festeggiare insieme a tutto lo stadio. A prescindere dal risultato, ringrazieremo la squadra col nostro supporto dagli spalti per la splendida annata e per le fortissime sensazioni che ci ha regalato”.
Cosa ne pensano i francesi appassionati di calcio del Napoli?
“Quest’anno tifavano tutti Napoli! Volevano che vincesse lo scudetto anche perché la Juve è diventata insopportabile. In linea generale, grazie anche alle belle prestazioni nei tornei continentali, la reputazione della squadra partenopea è cresciuta tantissimo e tutti qui la reputano una delle più forti nel mondo. Le equipe francesi sperano di non doverla affrontare nella prossima Champions League, la temono!”.
Quest’anno si giocheranno gli Europei in Francia. Li andrete a vedere e cosa pensate della Nazionale? Jorginho, Insigne e Gabbiadini faranno parte del gruppo?
“Li seguiremo individualmente, non come club. La nostra attenzione resta maggiormente sul Napoli e molti di noi non seguono la Nazionale. Per Conte sarà una sfida durissima, perché parte in svantaggio rispetto a Germania, Belgio, Spagna e agli stessi padroni di casa. Alcune sue scelte non le condividiamo, sono fatte in modo strano. I tre del Napoli meritano ampiamente anche l’azzurro dell’Italia, ma lui continua ad avere dei dubbi e non ne capiamo il perché. Tra l’altro, le alternative non sembrano migliori…”.
In chiusura, cosa volete chiedere al presidente De Laurentiis?
“Vorremmo che le sue ambizioni dichiarate fossero rispecchiate nei fatti. Dovrebbe migliorare la rosa, in primis, perché il Napoli merita di vincere qualcosa che conta e non può sempre e soltanto sfiorare l’impresa. Nella prossima stagione si gioca la Champions League e la formazione a disposizione dell’allenatore deve essere più competitiva. Deve avere il coraggio di investire! Anche la società stessa deve migliorare, dall’organigramma alle strutture, passando per il settore giovanile. Poi, vorremmo che desse più attenzione ai club di tifosi all’estero perché anche fuori dal Paese si sostengono i colori e si riesce ad accrescere il proprio prestigio. È assurdo pensare che per noi è quasi impossibile assistere alle gare del Napoli, in casa o in trasferta, e questo deve cambiare assolutamente”.
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Servizio a cura di Luigi Ippolito
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