Un tempo ci fu la Riforma, quella realizzata da Martin Lutero, che ha avuto un peso specifico importante nella storia del Cristianesimo. Parlando di cose molto più terrene, il calcio italiano lo scorso 20 Novembre ha approvato dei cambiamenti che non avranno certamente il peso che gli scossoni di Lutero ebbero sulla Chiesa ma che rappresenteranno dei segnali di discontinuità rispetto all’overdose di stranieri e alla scarsa fiducia nel vivaio che si avverte in Serie A. Lo ribadiamo per i più distratti e smemorati: le rose potranno essere composte da venticinque giocatori, di cui quattro prodotti dal vivaio e quattro formati in Italia, sugli standard delle liste di partecipazione alle competizioni Uefa.
Per comprendere a fondo gli effetti della riforma sul mercato, è necessario innanzitutto definire in maniera precisa cosa significa calciatore cresciuto nel proprio settore giovanile e calciatore formato in Italia. Per “calciatori formati nel club” si intendono quelli che, tra i 15 anni (o l’inizio della stagione nella quale hanno compiuto 15 anni) e i 21 anni (o la fine della stagione nella quale hanno compiuto 21 anni) di età, indipendentemente dalla loro nazionalità o età, siano stati tesserati a titolo definitivo per il club nel quale militano per un periodo, anche non continuativo di 36 mesi, o per tre intere stagioni sportive, intendendosi per stagione sportiva il periodo che intercorre tra la prima e l’ultima giornata di campionato. Per “calciatori formati in Italia” si intendono quelli che, tra i 15 anni (o l’inizio della stagione nella quale hanno compiuto 15 anni) e i 21 anni (o la fine della stagione nella quale hanno compiuto 21 anni) di età, e indipendentemente dalla loro nazionalità o età, siano stati tesserati a titolo definitivo per uno o più club italiani per un periodo, anche non continuativo di 36 mesi, o per tre intere stagioni sportive, intendendosi per stagione sportiva il periodo che intercorre tra la prima e l’ultima giornata di campionato.
Per la stagione 2015-16 c’è una norma transitoria, una deroga: le società che non avranno i quattro ragazzi “club trained”, cioè formati nel proprio settore giovanile, potranno inserire anche otto giocatori di scuola italiana. Tra queste ci sarà sicuramente anche il Napoli che nel proprio organico avrà un solo giocatore “club trained”: Lorenzo Insigne, il solo a tenere alta la bandiera del valore del settore giovanile azzurro. Al momento in organico ci sono anche Sebastiano Luperto e Jacopo Dezi che probabilmente, però, entro il 31 Agosto saranno ceduti in prestito soprattutto se arriveranno un altro difensore e un centrocampista dopo le partenze sempre più probabili di Inler e De Guzman. Luperto e Dezi non possono essere considerati dei prodotti dal vivaio: il primo è un Under 21 e quindi va considerato come elemento aggiuntivo rispetto alla rosa, diventerà un “club trained” dopo tre stagioni in cui è stato tesserato con il Napoli a titolo definitivo. La prima annata in cui è arrivato in maglia azzurra in prestito con diritto di riscatto della metà dal Lecce non viene considerata. Quando per età non sarà più un Under 21 (stagione 2018-19) però, avrà sicuramente accumulato tante stagioni sotto l’egida del Napoli da essere considerato un prodotto del vivaio: i 540 mila euro complessivi spesi per il suo cartellino hanno, quindi, un importante valore in prospettiva. In tal senso la permanenza a Napoli oppure il prestito a realtà di Serie B dove possa trovare più spazio non influisce sulla sua posizione nell’organico azzurro. Il ritorno di Raffaele Maiello al Napoli e il prestito biennale all’Empoli hanno un peso specifico notevole ai fini della riforma: il suo rendimento sarà seguito con lo scopo di riportare il centrocampista classe ’91 ex Crotone in maglia azzurra e occupare così una casella nei quattro club trained.
Nella prossima stagione sarà obbligatorio inserire quattro ragazzi prodotti dal vivaio e si comincia ad intravedere già qualche strategia: Lorenzo Insigne è il faro in tal senso, dovrebbe rientrare Sepe dalla Fiorentina con il ritorno di Gabriel al Milan, sarà seguito con grande attenzione Roberto Insigne, l’obiettivo è riportarlo in maglia azzurra dopo questa stagione all’Avellino e il quarto potrebbe essere Maiello con un rientro anticipato dall’Empoli oppure la casella potrebbe essere occupata con l’Under 21 di Luperto come venticinquesimo dell’elenco. In virtù di quest’idea, sarebbe importante che Luperto fosse ceduto per questa stagione in una realtà in cui possa accumulare tanto minutaggio e crescere ulteriormente.
Tutte le società di serie A dovranno consegnare il proprio elenco di venticinque calciatori entro le ore 12:00 del giorno precedente la prima gara anche se poi potranno essere effettuate delle modifiche fino a mezzanotte del 2 Settembre, il giorno successivo alla chiusura della campagna trasferimenti. Sarà consentito poi alle società di Serie A l’utilizzo aggiuntivo alla lista dei venticinque anni di ragazzi che al 31 Dicembre 2014 non abbiano ancora compiuto ancora il ventunesimo anno d’età. Oltre a Sebastiano Luperto, rientra in queste caratteristiche anche Elseid Hysaj. “Sarà consentito alle società di Serie A l’utilizzo aggiuntivo, rispetto a quelli dell’elenco dei 25 calciatori di cui ai successivi commi, di calciatori, tesserati sia a titolo definitivo sia temporaneo, che alla data del 31 dicembre della stagione sportiva precedente non abbiano già compiuto il 21° anno di età (“calciatori under 21”)”, recita così la riforma approvata dal Consiglio Federale il 20 Novembre scorso. Hysaj è nato il 2 Febbraio 1994, quindi al 31 Dicembre 2014 aveva meno di ventuno anni. Questo dettaglio rappresenta un’ottima notizia per il Napoli che al momento ha trentuno giocatori tesserati in orbita prima squadra, considerando gli esclusi Vargas e Fideleff e i fuori rosa Dumitru, De Guzman, Andujar e Zuniga. Alcuni partiranno ma, se Giuntoli non dovesse riuscire a piazzarli tutti, sarebbe complicato gestire tanti giocatori ai margini del progetto tecnico di Sarri e la posizione di Hysaj come Under 21 aggiunto all’organico può rivelarsi molto utile.
Ad undici giorni dalla consegna della rosa, il Napoli, escludendo chi sta lavorando a parte ed è in odore di cessione avrebbe un organico di ventiquattro giocatori più gli Under 21 Hysaj e Luperto: tre portieri, nove difensori, otto centrocampisti (considerando anche Insigne ed El Kaddouri) e quattro attaccanti. Inler e De Guzman sono prossimi alla partenza, è più complicato liberarsi di Andujar, Fideleff, Vargas, Dumitru e Zuniga, cinque giocatori che poi il Napoli dovrebbe decidere come gestire. Al momento in organico ci sono otto elementi di “formazione italiana”: Maggio, Valdifiori, Jorginho, Insigne, El Kaddouri, Hamsik, Dezi e Gabbiadini. Un’eventuale partenza di Dezi ed El Kaddouri dovrebbe essere rimpiazzata con altri due elementi di formazione italiana o almeno uno perchè è possibile usare l’Under 21 Hysaj, che è anche “italiano” per la riforma essendo cresciuto nel vivaio dell’Empoli. Non lo sono Maksimovic, Vrsaljko e Jacopo Sala che, pur essendo nato nel vivaio dell’Atalanta, tra i 16 e 21 anni ha giocato nelle fila di Chelsea e Amburgo. Appartiene alla scuola italiana Roberto Soriano, figlio di emigranti campani, di Sperone, in provincia di Avellino. Soriano è arrivato in Italia dal Bayern Monaco nel 2009, quando non aveva ancora compiuto diciotto anni, ed ha militato una stagione nella Primavera della Sampdoria prima di andare in prestito all’Empoli e poi rientrare in blucerchiato. Un altro innesto di formazione italiana potrebbe essere il terzo portiere in caso di cessione sia di Rafael che di Andujar, il nome più ricorrente è quello di Renato Dossena. Ragionamenti, riflessioni, strategie, non è la riforma di Martin Lutero ma il mercato da quest’estate ha dei parametri in più da non sottovalutare, tra presente e futuro.
Ciro Troise
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