Semifinale, 26 anni dopo. Urna benevola quella di Nyon, o almeno sembrerebbe. Questo sarà il campo a deciderlo. Pericolo derby tutto italiano con la Fiorentina evitato così come è stato evitato il Siviglia, campione in carica in Europa League che al ”Sanchez Pizjuan” non perde da una vita. La strada verso Varsavia dunque pare essere in discesa ma passa appunto da Kiev. Si proprio la capitale ucraina e non l’impronunciabile Dnipropetrovsk. Questo per le disposizioni Uefa in termini di sicurezza visto i disordini in Ucraina.
STADIO E STAGIONE – Lo stadio Olimpico di Kiev ospiterà il ritorno della doppia sfida tra il Dnipro e il Napoli per i motivi su indicati. Una struttura che può riuscire a contenere fino a 70.000 posti a sedere. Sono circa 500 i km che dividono le due città ucraine quindi un netto spostamento per i tifosi che vogliono seguire la squadra di Myron Markevyč. Il Dnipro nella Lega Ucraina, è terzo alle spalle della Dinamo Kiev e dello Shakthar Donetsk con la squadra di Lucescu distante solo 3 lunghezze a 6 giornate dalla fine. Nella coppa Nazionale invece il Dnipro è ancora in corsa e sarà impegnato in semifinale contro lo Shakthar.
PRECEDENTE…STRINIC – Il Napoli ha già affrontato gli ucraini nelle passate stagioni di Europa League. Non ci sono precedenti con la squadra di Benitez ma con quella di Mazzarri. Gli azzurri nel 2012, infatti, rimediarono una sconfitta in terra ucraina: 3 a 1 per il Dnipro il risultato finale. Al ritorno ci pensò uno stratosferico Cavani (autore di un incredibile poker) a stracciarli per 4 a 2. Ora la posta in palio è più alta: la squadra di Benitez si gioca un posto in finale. Capitolo Strinic. Il terzino in forza al Napoli arriva proprio dagli ucraini, club con il quale ha deciso di non rinnovare per accasarsi proprio con la squadra di Benitez e non sarà del match perchè ha già giocato la competizione con la maglia della squadra dell’est europeo.
IL CAMMINO – Il Dnipro era inserito nel girone F insieme a Inter, S.Etienne e Qarabag. Gli ucraini sono finiti secondi dietro la squadra allenata all’epoca proprio da Mazzarri ricavando 0 punti contro i nerazzurri in virtù dello 0-1 in casa e il 2-1 di San Siro. Ai sedicesimi hanno avuto la meglio su un avversario ostico come l’Olympiacos che retrocedeva dalla Champions (dal girone con la Juventus). Negli ottavi altra sfida di lusso contro l’Ajax ma un gol segnato da Konoplyanka nei tempi supplementari nella gara dell’Amsterdam Arena ha regalato i quarti contro il Bruges bloccato sullo 0-0 a Bruxelles e battuto per 1-0 nella gara di Kiev. Percorso difficile per gli ucraini che però sono riusciti a fare la storia arrivando in semifinale, mai raggiunta prima.
FORMAZIONE TIPO – Modulo speculare a quello di Benitez. Il 4-2-3-1 tipo di Markevic vede in campo il portiere Boyko, linea difensiva a 4 composta da Fedetskiy, Douglas, Cheberyachko, Matos.Rotan e Kankava nel mezzo del campo con Seleznyov che vede alle sue spalle agire Lunchkevich, Konoplyanka e Bezus. Pronti a subentrare Kalinic e Shakov, quest’ultimo autore del gol qualificazione contro il Bruges.
Servizio a cura di Salvatore Garofalo
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