Il calcio è fatto di storie, di momenti, di attimi, di occasioni. Quante carriere hanno preso il volo o sono state stroncate per un palo, o per un salvataggio sulla linea. Quante giovani promesse non sbocciate, e quanti carneadi delle serie minori catapultati d’improvviso su palcoscenici che contano grazie ad un gol o ad un rigore parato. Il calcio è questo, il calcio è occasioni, rivincite, vittorie e sconfitte. Il calcio è democratico, offre un’occasione a tutti. Il calcio è beffardo, stronca i tuoi sogni all’improvviso.
Ed è proprio nel mondo del calcio, tra una finale di Champions e una partitella di Terza Categoria, che nascono storie uniche, storia che vale la pena di raccontare. Una di queste storia comincia proprio nel gradino più basso del calcio italiano, nella provincia tra Napoli e Salerno, ben lontana dalla scuole tecniche di Coverciano. E’ la storia di Emilio De Leo, napoletano classe ’78, giovane tecnico del settore giovanile di Cavese prima e Nocerina poi. Successi e trionfi a livello giovanile sia a Cava ‘de Tirreni che a Nocera. E una passione: l’analisi tattica. Un lavoro diviso tra la crescita di vari ragazzini di quella che in gergo calcistico è la Campania Felix e report tattici sulle altre squadre. De Leo collabora col sito Allenatore.net, scrive diversi report su varie squadre. Un giorno decide che è il momento di compiere il grande salto. Invia questi report a diversi allenatori, convinto che il suo lavoro certosino possa prima o poi essere premiato.
Passa poco tempo ed in questa storia entra in ballo il nome di Fausto Salsano. Originario di Cava, l’ex bandiera della Samp è uno stretto collaboratore di Roberto Mancini. In quel periodo è nello staff tecnico dell’Inter. Salsano è colpito dal lavoro di De Leo, e gli propone una collaborazione. Deve analizzare alcune situazioni tattiche dei nerazzurri. Sarà un vero e proprio colpo di fulmine tra De Leo e Salsano, tanto che l’ex sampdoriano lo contatterà anche successivamente, quando lui e Mancini andranno al Manchester City. Nello stesso periodo Salsano è in contatto con Sinisa Mihajlovic, ex vice di Mancini all’Inter e a quel tempo tecnico del Bologna. Gli parla di questo Emilio De Leo, tecnico napoletano bravissimo nell’analizzare le formazioni avversarie. Mihajlovic decide che uno come De Leo potrebbe fare comodo al suo Bologna, impegnato nella lotta salvezza. Lo contatta, gli propone alcune collaborazioni, alcuni report per conto del Bologna. Di Leo accetta, e svolge al meglio il suo lavoro.
Dopo quella breve parentesi a Bologna il rapporto tra De Leo e Mihajlovic sembra interrompersi. Per diverso tempo i due non si sentono più. Nessuna mail inviata al tecnico serbo, che nel frattempo ha lasciato Bologna. La nuova occasione però corre sul web. È grazie a YouTube, e ad un video caricato in cui spiega i movimenti del 4-2-3-1, che Karol Marko, allenatore del Banik Ostrava entra in contatto col nome di De Leo e decide di ingaggiarlo. De Leo fa le valigie e vola in Repubblica Ceca. È la stagione 2010/11 e De Leo veste i panni del collaboratore tecnico della squadra ceca. Un anno importante, pieno di soddisfazioni. Un’esperienza stimolante, che però non trova seguito la stagione successiva. De Leo ha comunque cominciato a farsi apprezzare a livello europeo. Il suo nome è tra quello dei collaboratori tecnici più stimati ed ambiti. Ma c’è ancora una promessa da mantenere.
La Cavese, suo ex club, è fallita. Dalle ceneri Riccardo Tanimi Adinolfi costituisce l’Aquilotto Cavese. C’è da rifondare il calcio nella città metelliana. E c’è una promessa tra Adonolfi e De Leo: far rinascere il calcio a Cava. Dall’Etihad Stadium di Manchester ai polverosi campetti di Terza Categoria. De Leo accetta l’incarico di nuovo tecnico dell’Aquilotto Cavese. Un campionato stravinto, un gioco quasi perfetto ed una nuova chiamata. Squilla il telefono: è Fausto Salsano. “Sinisa sta per accettare una proposta che gli è arrivata e ti vorrebbe con sè, ma te ne parlerà meglio lui. Mi ha chiesto di contattarti dato che è rimasto molto soddisfatto dai tempi del Bologna”. Poco dopo arriva anche la chiamata di Mihajlovic. Collaboratore tecnico della nazionale serba, ecco la proposta. De Leo non se lo fa ripetere due volte. Valigia pronta e da Cava si parte fino a Belgrado. Dalla Terza Categoria, dalla provincia calcistica campana ad una delle nazionali più prestigiose d’Europa. Dal Borgonuovo alla Francia di Blanc e alla Spagna di Del Bosque. Tutto all’improvviso. E poi il passaggio alla Samp, sempre nello staff tecnico di Mihajlovic, dove trova un altro campano ad attenderlo, l’ebolitano Massimo Catalano. Le prime partite, le prime vittorie e quella sfida di lunedì prossimo al San Paolo. Non un traguardo, ma una tappa intermedia di una carriera fatta di duro lavoro ed incredibili coincidenze. La storia di Emilio Di Leo, l’uomo del video su YouTube sul 4-2-3-1, che sfiderà il Napoli di Rafa Benitez, un maestro di quel modulo. La dimostrazione che lavoro, costanza e perseveranza possono condurre a grandi traguardi. Certo, la fortuna deve sempre sorridere, le occasioni devono sempre presentarsi, ma è l’abilità di coglierle al volo a fare la differenza tra le partite nei polverosi campi della Terza Categoria ed una sfida al San Paolo.
Clicca qui per leggere l’intervista che De Leo rilasciò ai nostri microfoni il 24 luglio
Ecco alcuni video di De Leo sul 4-2-3-1
[youtube_sc url=”http://youtu.be/DEVyoBrWhzY”]
[youtube_sc url=”http://youtu.be/iU9ZO66K8Pw”]
[youtube_sc url=”http://youtu.be/VEcJvOv8G84″]
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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