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Da Laurentiis e Lotito, dall’alleanza per Tavecchio alle polemiche su Tagliavento, passando per quella ”rissa”…‏

Un rapporto strano quello tra i due presidenti. E sullo sfondo si profila anche l'introduzione della tecnologia nel calcio

La politica è un gioco strano. Porta, certe volte, ad alleanze improbabili, a scenari mai immaginati, a cambi di fronte repentini. È l’arte del “fine che giustifica i mezzi” e le alleanze. La storia è piena di esempi, di voltafaccia (aimè, in tal senso, l’Italia è specializzata) e di cambi di fronte. Ed anche il calcio, non quello giocato ma quello dei palazzi, non è immune da questo sottile gioco di potere. Esempio lampante lo abbiamo avuto quest’estate al momento di eleggere il successore di Giancarlo Abete alla guida della Figc.

Il disastro del mondiale brasiliano, la sua pessima conclusione per l’Italia, aveva portato aria di ribaltone. Come sempre, ad ogni eliminazione precoce della nazionale, c’era chi gridava al rinnovamento. Era però facile prevedere come, ad ogni situazione simile, lo spirito gattopardiano del “cambiare tutto per non cambiare nulla” avrebbe prevalso come sempre in Italia.

Così ecco nascere l’improbabile alleanza tra Lazio, Milan e Napoli a supporto di Carlo Tavecchio (già a capo dei dilettanti), mentre dall’altro lato Juve e Roma spingevano per un candidato a loro più gradito. Certo, la gaffe su Opti Pobbà aveva gettato dubbi sull’elezione finale di Tavecchio, ma l’altro candidato, Demetrio Albertini, era poca cosa per impensierire l’ex presidente dei dilettanti.

E così si formalizzò la sua elezione, caldeggiata, tra mille polemiche, proprio dal presidente della Lazio Claudio Lotito. In appoggio, in questa stranissima alleanza, anche Galliani e De Laurentiis. Già De Laurentiis, lo stesso De Laurentiis che, dopo i fatti di Napoli-Juve, e rientrato in attrito con Lotito, ormai sempre più uomo-ombra dietro Tavecchio.

Un rapporto tra i due presidenti fatto di alti e bassi, di moneti in cui gli interessi di entrambi convergevano (come nel caso dell’elezione di Tavecchio) e di momenti in cui erano distanti(come nel caso delle polemiche su Tagliavento). Eppure la loro storia è abbastanza simile. Entrambi entrano nel mondo del calcio per salvare due club, la Lazio e il Napoli. Solo che Lotito, grazie anche a diversi interessamenti politici, può evitare il fallimento dei biancocelesti, riuscendo a spalmare l’enorme debito ereditato dalla gestione Cragnotti. De Laurentiis invece prende il Napoli dopo il fallimento, essendo costretto a ripartire dalla C. Anche la data del loro ingresso nel calcio è uguale: il 2004.

Ben presto, non appena il Napoli arriva in Serie A, cominciano gli screzi tra i due presidenti. La Lazio vuole difendere posizioni di privilegio conquistate durante l’era Cragnotti, il Napoli invece è una nuova arrivata arrembante, che vuole subito sedersi al tavolo con le big. Ne nasce una lite sui diritti tv, per i quali la Lazio, con meno tifosi e con meno bacino d’utenza prenderebbe più soldi del Napoli. E’ il 2011 e De Laurentiis non ci sta. Si arriva addirittura alle mani in un noto ristorante milanese, alla presenza di altri 10 presidenti di A. Volano parole grosse con Lotito che apostrofa il presidente del Napoli con un “pulcinella”, sentendosi rispondere “panzone di merda!”

Poi le acque si calmano. Qualche screzio sul mercato con Lotito che, diverse volte, quando si parlava di possibili trasferimenti dalla Lazio al Napoli ha sempre fatto la voce grossa e chiesto cifre spropositate, ma nessun gesto eclatante. Anzi. L’elezione di Tavecchio sembrava aver proposto un’asse Napoli-Roma biancoceleste-Milano rossonera capace di durare. Fino all’arbitraggio di Tagliavento. Le accuse di De Laurentiis e la presa di posizione di Lotito, che nel frattempo non perde tempo e guerreggia anche con la Roma su passivi e bilanci.

E sullo sfondo il possibile, a questo punto probabile, inserimento della goal-line technology. Forse la ventata che ci voleva ad un sistema, costruito in parte anche da De Laurentiis e Lotito, che dopo Napoli-Juve ha mostrato l’ennesima crepa. Un balzo in avanti che speriamo possa vedere accomunati oltra a De Laurentiis e Lotito che tutti gli altri presidenti, per dare al calcio italiano un po’ di quella credibilità che questo sistema aveva da tempo perduto.

Insomma, tra De Laurentiis e Lotito sono quasi sempre scintille. Due presidenti, a modo loro, vulcanici. Due presidenti che, a modo loro, dicono sempre quello che gli passa per la testa, con il rischio di cadere in scivoloni ed innescare polemiche. Fortuna che, almeno per 90’, i protagonisti di Lazio-Napoli non saranno né Lotito né De Laurentiis, ma i giocatori in campo. Con la speranza di vedere uno spettacolo decisamente migliore.

Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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