Cominciamo male. Malissimo. La gaffe razzista di Tavecchio è imperdonabile, inaccettabile, ingiustificabile e a poco servono le pezze che il candidato presidente della Figc ha cercato di mettere per riparare a una sortita che più infelice non sarebbe potuta essere. Cercando addirittura di negare se stesso, ma basta dare un’occhiata al video che trovate fra i correlati per rendervi conto di quanto l’audio inchiodi il Numero Uno dei Dilettanti.
Il razzismo è un cancro dello sport, Fifa e Uefa lanciano in continuazione campagne contro la discriminazione e Tavecchio cosa fa? Spara queste corbellerie: “Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L’Inghilterra individua i soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare. Invece noi in Italia diciamo che Optì Pobà è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così… In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”. E queste sono le parole del futuro presidente della federazione 4 volte campione del mondo, 1 volta campione europea e olimpica, vicecampione europea in carica.
Non pago, Tavecchio ha cercato di rimediare tentando addirittura di smentire se stesso: “Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine…”.
Non mi ricordo? Ma Tavecchio pensa che siamo tutti scemi? In un Paese normale, chi fa gaffe razziste non può fare il presidente della Figc. Ma questo, lo sappiamo, non è un Paese normale.
Fonte: Xavier Jacobelli per calciomercato.com
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