“Il Napoli è la mia seconda famiglia”. Edinson Cavani parla al Tg 1 (Clicca qui per vedere il video). Il Matador racconta dell’amore con la città azzurra, del suo rapporto con la Società, della stima per Mazzarri, il legame con il gruppo, ma anche della sua infanzia, della filosofia di vita e della fede. Il Matador non si scompone dinanzi alle sirene del successo…
“Mi fanno piacere i complimenti, così come non mi hanno mai frenato le critiche. Ciò che per me conta è fare bene per il Napoli. Nel calcio ci sono vari momenti positivi e negativi, e noi dobbiamo sempre cercare di lavorare, essere contento di poter scendere in campo e dare il massimo sempre anche quando le cose non vanno benissimo. Adesso mi godo questo momenti insieme al gruppo e alla Società e tutti insieme vogliamo fare il meglio per la maglia azzurra”.
“A me piace esprimere ciò che ho dentro sia in campo che nella vita, con amore ed entusiasmo. Io sono me stesso ogni giorno, sono un ragazzo tranquillo, mi piace lavorare anche perchè sin da bambino mio padre mi diceva che prima di andare a letto dovevamo avere la testa serena con la coscienza di essersi guadagnati il pane tutti i giorni. E questi insegnamenti li porto sempre con me”.
L’importanza della fede…“Ho tanta fede, nel tempo ho imparato molto dal cristianesimo. Se oggi ho un nome e una famiglia lo devo a Dio che mi dà forza e salute. Questa è la cosa più importante. Sono sereno, guardi avanti con fiducia ma allo stesso tempo vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo”.
Il Matador ed il gruppo…“I miei compagni di squadra sono una seconda famiglia per me. Sono molto legato sia al gruppo che a tutti i componenti della Società. Loro sanno che ho un mio carattere e che voglio dare il massimo per la squadra”
Che si prova ad essere il bomber dei desideri? “Non penso a queste cose, ho un gran rapporto col Presidente, mi ha dato tanta fiducia sin dal primo giorno che mi ha voluto al Napoli e adesso mi ha dato un’altra grande risposta che mi fa stare sereno e mi fa lavorare ancora con maggiore carica. Non penso a niente altro che a curare bene il mio fisico per poter dare il massimo a questa Società e ricambiare la fiducia. Voglio vincere ed ottenere cose importanti per il Napoli. Spero di stare a Napoli ancora per un bel po’ e mi godo la passione e la bellezza che gira intorno alla città. Il calore della gente mi dà una spinta in più”.
“Napoli mi ha dato tanto, tantissimo. E’ per questo che mi trovo così bene. L’amore dei tifosi mi hanno fatto diventare ancora più forte e sicuro di quanto lo fossi in passato ed anche io ho dimostrato l’affetto che ho per la città. Qui è nato mio figlio, sta crescendo la mia famiglia, sono felicissimo e voglio ripagare tutta questa gioia che mi danno”
Mazzarri ha sempre grandi elogi per te, ma ha anche detto che dietro Cavani c’è il lavoro della squadra…“E’ verissimo, ha ragione il mister. Per un attaccante segnare dipende dalla squadra, questo è certo nel calcio. Io penso che al di là di un gol dell’attaccante, della chiusura di un difensore o di una parata del portiere, i complimenti per una vittoria li meriti sempre l’allenatore che è il responsabile, colui che cura ogni dettaglio e che preparara ogni cosa alla perfezione. La partita con la Roma l’ha preparata in maniera speciale perchè venivamo dalle vacanze e volevamo dare una scossa ed un segnale al nostro campionato. C’erano tanti fattori per i quali Mazzarri ha curato con ancora maggiore cura questa gara e gran parte del merito del successo è sicuramente suo”
Una battuta sulla questione razzismo…“Queste sono cose che non dovrebbero esistere ed è brutto ascoltare cose del genere negli stadi. Il mondo è bello perchè ci sono tante differenze. Mi spiace ci siano giocatori che ne debbano soffrire ma io credo, che al di là dei cori, uno deve sempre ringraziare di poter essere in campo e ringraziare Dio per poter avere l’opportunità di vivere e di esistere. Chi cammina a testa alta non teme alcun coro razzista, perchè è tranquillo con se stesso. Poi per il resto il calcio dovrebbe essere solo un divertimento e non dovrebbe essere contaminato da offese del genere”
Il 14 febbraio sarà il tuo compleanno. Che regalo vorresti? “Per me è un giorno normale, non festeggio tanto i compleanni, sono solo felice di poter vivere un anno in più”.
Intanto un regalo arriverà a breve. Il secondo figlio…“Sì arriverà Lucas e sarà la cosa più bella che mi regalerà la vita insieme a Bautista e non vedo l’ora di poterlo abbracciare”.
Fonte: SSCNapoli.it
La Redazione
S.D.
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