Lasciamo un momento il calcio per registrare l’ennesimo episodio che lede l’immagine della città di Napoli e dei napoletani. Il fatto in se è semplice. Due turisti inglesi fingono una rapina cercando di truffare l’assicurazione con la quale avevano sotttoscritto una polizza per il loro Rolex. Il tentativo viene però scoperto. La coppia britannica era in vancanza a Napoli,a Gragnano per la precisione, e aveva deciso di sfruttare la “cattiva fama” della città partenopea per tentare una bella truffa. Peccato per loro che i Carabinieri non ci siano cascati, riuscendo a prevenire quello che sarebbe stato un danno sia per la compagnia assicurativa sia per l’immagine di Napoli. Ma se le assicurazioni di Londra possono dormire sogni tranquilli, lo stesso non può fare Napoli, perchè la coltellata arriva dal, diciamo, “fuoco amico”. Il Tg2 infatti, nel proporre il servizio di cronaca, cade nella tentazione del solito Sputtanapoli.
“Città simbolo e culla dell’imbroglio” “Gragnano, provincia di Napoli, la cui fama di scippi è secolare” “Consigliamo ai due albionici un palcoscenico meno smaliziato e navigato”. Parole gravissime che si inseriscono in quel filone dello Sputtanapoli tanto di moda negli ambienti mediatici italiani. Un’accusa grave per due motivi: innanzitutto Napoli risulta essere vittima due volte. La prima del tentativo inglese di sfruttare un pregiudizio creato dagli italiani, e la seconda da quel pregiudizio stesso che viene eletto, dal Tg2 in questo caso, a dato di fatto. Altro passaggio grave è sulla parola “secolare”, in quanto lascia trasparire come i problemi di Napoli, che pure ci sono e nessuno vuole negare, siano un qualcosa di eterno, di innato. Un qualcosa senza responsabili, imputabile solo all’essere napoletano.
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