Al “Cimitero degli elefanti” di Santa Fe va in scena il secondo quarto di finale tra Argentina e Uruguay, una sfida che si rivela di fondamentale importanza non solo per la competizione in corso, ma anche per la grande rivalità storica che da sempre divide le due nazionali. Entrambe le compagini hanno conquistato il maggior numero di Coppa America (14 a testa), l’Argentina non la vince dal 93′ mentre l’Uruguay dal 95′ . Batista si affida alla formazione vincente contro la Costa Rica formata da Romero, Zabaleta, Burdisso, Milito, Zanetti, Mascherano, Gago, Di Maria, Aguero, Messi e Higuain. Il maestro Tabarez risponde con Muslera, Lugano, Pereira, Càcares, Victorino, Gonzàlez, Perez, Arèvalo, Pereira, Suàrez, Forlàn. Al 4′ minuto di gioco la partita si sblocca: su una punizione da metà campo di Lugano, Cacares svetta più in alto degli avversari in area di rigore, il portiere Romero non blocca e ad approfittarne è centrocampista il centrocampista bolognese Perez (che solo pochi minuti prima rischiava di esser espulso per un intervento a piedi uniti su Mascherano) che effettua il tapin vincente. Al 17′ l’Albiceleste riagguanta il pareggio: nella metà campo avversaria Messi converge verso il centro e, notando l’ottimo movimento di Higuain in area di rigore, offre un assist da manuale per l’attaccante del Real Madrid che di testa indirizza sul palo lontano. Prima rete in Coppa America per il Pipita. Dopo il pareggio è proprio la nazionale di casa che gioca con più scioltezza, facendo circolare il pallone senza difficoltà e cercando di allargare puntualmente la manovra di gioco con Messi da un lato e Di Maria dall’altro. Al 30′, su una punizione in posizione defilata di Leo Messi, Higuain svetta di testa e piazza il pallone alle spalle di Muslera ma l’arbitro annulla l’azione per off-side dell’attaccante. La partita si innervosisce sempre più, infatti in 32 minuti ci sono ben 4 ammoniti Perez, Alvaro Gonzàlez, Cacares e Zabaleta. Al 34′ minuto, su una punizione di Forlàn dai 30 metri, Cacares colpisce di testa stampando il pallone sulla traversa ma l’arbitro annulla anche questo gol per il fuorigioco dell’uruguagio. Al 38′ l’equilibrio dell’incontro viene segnato nuovamente, questa volta per mezzo di un espulsione: su un contropiede argentino, dopo una punizione di Forlàn, il centrocampista Perez (già ammonito) commette fallo sulla ripartenza di Mascherano. L’arbitro paraguaiano Amarilla gli mostra il secondo giall, spedendolo prima del tempo sotto la doccia. L’Uruguay non molla ed al 44′ su un’azione prolungata della Celeste Forlan crossa in area di rigore per Lugano che, sovrastando Burdisso, di testa colpisce la traversa. Non si può reputare di certo fortunata la nazionale di Tabarez in questi primi 45′ di gioco. Il primo tempo termina 1-1. Com’era lecito immaginarsi questo classico è segnato sia da tensione agonistica che da grandi giocate da parte dei campioni di entrambe le nazionali. Al 53′ Zabaleta, durante una percussione offensiva sulla fascia destra, crossa in messo per Aguero che di testa non trova lo specchio della porta avversaria. Al 57′ Leo Messi salta due uomini in velocità e sfodera una potente conclusione raso terra sulla quale Muslera si fa trovare pronto bloccando il pallone. Al 67′ Batista manda in Campo el flaco Pastore togliendo dal rettangolo di gioco uno spento Di Maria. Al 77′ ancora una volta il duo Messi-Higuain sfiora il raddoppio: il fuoriclasse blaugrana imbecca con un morbido pallonetto in area di rigore il centravanti che , con un rapido movimento, stoppa di petto e calcia a volo ma Muslera si oppone deviando in calcio d’angolo. Sugli sviluppi dell’azione parte il contropiede dell’Uruguay con Luis Suarez che, con un bel passaggio filtrante, offre a Forlàn la possibilità di trovarsi a tu per tu con il portiere Romero. L’attaccante tenta il pallonetto ma l’estremo difensore salva il risultato grazie ai suoi ottimi riflessi. L’Uruguay, in inferiorità numerica, cerca di sfruttare al meglio le occasioni su tiri da fermo: al 85′ su un calcio d’angolo battuto da Forlàn è il difensore Lugano ad anticipare tutti ma, invano, spedisce di testa la palla fuori. Al 87′ si riequilibra numericamente il match: Mascherano, già ammonito, commette sulla mediana un fallo da dietro sul’attaccante Suarez. L’arbitro non ha dubbi e sventola il secondo giallo per il centrocampista del Barcellona. All’89’ Muslera si mostra super: il portiere del Galatasaray salva in occasione sia della potente conclusione di Tevez su punizione dai venticinque metri (deviata leggermente dalla barriera) sia nella successiva respinta al volo di Higuain. Al 92′ Suarez crea panico e scompiglio in area di rigore avversaria, dribblando prima il suo diretto avversario in area di rigore e servendo poi Forlàn che spedisce fuori da buona posizione. La partita termina 1-1. Nei tempi supplementari. Al secondo minuto Alvaro Pereira, con una gran sventola da fuori area, impensierisce il pubblico albiceleste ma il pallone termina di poco alto sopra la traversa. Javier Pastore al 9′ tenta la giocata stoppando la palla di ginocchio e concludendo a volo ma il tiro termina alto sopra la traversa. Al 13′ Argentina vicinissima al gol: Zanetti dalla corsia sinistra serve sulla corsa Higuain che, di prima intenzione, conclude verso rete colpendo il palo. Sugli sviluppi dell’azione Javier Pastore tira alto sopra la traversa. Nel secondo tempo supplementare al 3′ Leo Messi, dopo un’azione insistita di Higuain in area di rigore, effettua un debole diagonale parato da Muslera. Al quarto minuto il centrocampista del napoli Walter Gargano subentra in campo per Arèvalo. Successivamente è sempre Muslera a respingere due conclusioni pericolose di Pastore durante l’insistente assedio argentino. All’11, dopo un ottimo fraseggio con Tevez, Leo Messi ha sul suo sinistro il pass per la semifinale ma ritarda clamorosamente la conclusione facendosi ipnotizzare da Muslera. L’arbitro Amarilla decreta la fine dei supplementari, la vincitrice del match si decide ai calci di rigore. La lotteria dei calci di rigore ha inizio: dopo le siglature di di Messi, Forlàn, Burdisso e Suarez, Tevez si fa parare il rigore da Muslera. Successivamente Scotti, Pastore, Gargano, Higuain ed infine Cacares realizzano i rispettivi rigori, decretando la vittoria dell’Uruguay. L’Argentina da parte sua non è stata in grado di chiudere il match durante la superiorità numerica. D’altro canto l’Uruguay ha dimostrato forza, grinta e carattere da vendere, non perdendo mai la volontà di riaprire il match. Gli uomini di Tabarez festeggiano, la semifinale è pienamente meritata.
Gilberto D’Alessio
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