Una gioia che spazza via 19 anni di attesa, delusioni e mortificazioni. Una gioia che sa di storia. Meglio ancora, di futuro. È di nuovo serie C. La Turris di Colantonio ce l’ha fatta: il Consiglio Federale ha ratificato le proposte della Lega Dilettanti, sancendo un verdetto che premia il merito sportivo. Quel merito che i corallini hanno affermato sul campo prima che il Covid fermasse tutto.
Torre del Greco, tanto duramente colpita dal virus, adesso è pazza di gioia. È interamente vestita di rosso corallo per celebrare un traguardo che per anni non ha osato nemmeno immaginare. Fino all’arrivo di Colantonio, che ha trasformato il sogno in realtà.
La notizia è rimbalzata in un attimo dal Consiglio alla città, passando naturalmente per la Colma, dove l’ha attesa il presidente Colantonio con il diggì Primicile ed il capitano Fabio Longo.
«Abbiamo atteso la notizia con serenità, perché francamente questa serie C l’abbiamo strameritata – spiega il presidente corallino – ma l’emozione è comunque tanta. Davvero una sensazione speciale sentirsi parte della storia di questo glorioso club. Sarò ricordato come il presidente della C? Magari anche per qualcosa di più grande, chi può dirlo. Bisogna procedere per obiettivi, lavorando per realizzarli e senza porsi limiti. Questo però è il momento di goderci una vittoria storica e strameritata. Sono felice soprattutto per la città, che dopo aver tanto sofferto per il Covid, adesso può tornare a gioire. Nel rispetto di regole e cautele, naturalmente».
La cavalcata in campionato – L’avvio è da urlo: i corallini sono una macchina da gol e s’impongono subito con quattro vittorie consecutive (contro Vis Artena, Tor Sapienza, Ladispoli ed Anagni), poi il pari contro il giovane e spumeggiante Aprilia. È subito primo posto a suon di gol, quelli di Longo, Celiento, Alma, Aliperta, Forte, Da Dalt, Riccio.
Si gioca a Frattamaggiore, Angri, Gragnano, Ercolano, ma la musica è sempre la stessa. Cinica, aggressiva, letale: la Turris – protagonista preannunciata – mantiene la vetta fino al pari di Budoni, poi il sorpasso del Latte Dolce. E proprio al Vanni Sanna arriva una prestazione maiuscola, da squadra costruita per vincere che ha la vittoria nella testa, nelle gambe e nel cuore. Contro i sardi finisce 0-0. Il momento più difficile della stagione arriva però la settimana dopo, quando un motivato Latina rimonta al Liguori il doppio svantaggio e al minuto 97 porta via un punto che fa addirittura scivolare la Turris al terzo posto, sorpassata anche dall’Ostiamare. Sembrano materializzarsi vecchi fantasmi, quelli capaci di demolire sogni e speranze. Non è così, però, per Colantonio e Primicile. E nemmeno per Fabiano e i suoi ragazzi. È quello, al contrario, il momento in cui motivazioni e ambizioni si cementano e spianano la strada verso la C. Sette giorni dopo si va proprio ad Ostia: i lidensi viaggiano a mille, l’Anco Marzio è un catino, una trappola, ma per la Turris diventa terra di conquista. Finisce con un perentorio 3-1: con una doppietta di Longo ed un sigilli di Alma, i corallini si riprendono il primo posto, spinti da un settore ospiti travolgente. Il condominio in vetta con il Latte Dolce dura solo un’altra settimana, fino all’incredibile vittoria contro la Torres. Sotto di due reti all’intervallo, la Turris ribalta nella ripresa con una prestazione destinata a rimanere scolpita nelle menti e negli annali: Celiento ispira ed illumina, Alma e Sowe rimontano, Simonetti fa impazzire il Liguori con un colpo di tacco espressione della follia, della genialità e della tenacia di una squadra che sa dove deve arrivare ed è pronta a tutto per riuscirci.
La prima vittoria in Sardegna arriva a Lanusei, poi il pari interno con l’Arzachena, quindi i successi esterni contro Nuova Florida e Trastevere. Il girone d’andata termina con il pari interno contro il Cassino: la Turris è campione d’inverno; alle spalle si delineano gli equilibri: ci sono Torres (a -4) ed Ostiamare (a -5).
Il mercato dicembrino è chirurgico: arrivano Palma e Prisco a puntellare la rosa più forte degli ultimi venti anni. Si rinforza anche l’Ostiamare (con Nanni e Olivera), mentre restano al palo i sardi.
Subito tre vittorie consecutive nel girone di ritorno (contro Vis Artena, Tor Sapienza e Ladispoli), quindi il pari contro un Anagni in caparbia ripresa in chiave salvezza. Nel frattempo, perde leggermente quota la Torres, mentre l’Ostiamare resta tenace inseguitrice. La Turris torna subito alla vittoria contro l’Aprilia, poi il derby contro il Portici. È una domenica vibrante, con mille corallini al seguito. Il settore ospiti è un’altalena di emozioni: dilaga l’euforia al doppio vantaggio targato Celiento-Longo, serpeggia qualche spettro al pari azzurro (perché intanto l’Ostiamare non molla), poi il delirio, l’incontenibile delirio all’inzuccata di Prisco. L’esultanza finale è uno spettacolo nello spettacolo. L’Ostiamare resta a -7.
Contro il Budoni, al Liguori, è una passeggiata, poi il successo esterno di Muravera. Il primo stop in campionato arriva alla 26^ giornata, contro il Latte Dolce, al termine di una gara vibrante e rocambolesca. Poi il Covid-19 si prende prepotentemente la scena e blocca tutto. La Lega Dilettanti sospende cautelativamente ogni attività, fino allo stop definitivo decretato dal Consiglio Federale il 20 maggio. due giorni dopo il Consiglio Direttivo della Lnd, che propone i propri verdetti sulla base della cristallizzazione delle classifiche: la Turris è prima, a +4 sull’Ostiamare.
Quindi il verdetto del Consiglio Federale, che ratifica il pass per la C. L’attesa è finita. Dopo 19 anni la Turris è di nuovo in C.
Fonte: ilmattino.it
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