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Uefa, piano anti-oscuramento: tassa sul “lusso” e tetti alle rose

Il presidente Ceferin valuta i provvedimenti da attuare contro lo strapotere dell'elite

La Juve domina in Italia da 6 anni e spesso vince gli scudetti con qualche giornata di anticipo, l’Atletico Madrid ha dovuto compiere un’impresa 3 anni fa per interrompere il dominio di Real Madrid e Barcellona in Spagna, il Bayern è padrone incontrastato in Germania e neppure più il Dortmund riesce a stargli dietro, il Monaco ha dovuto scoprire un’incredibile generazione di talenti per lottare con il Psg in Francia. L’equilibrio, inteso come alternanza, regna solo in Premier. Per il resto l’Europa si scopre un po’ fragile da questo punto di vista: i potenti vincono, gli altri guardano.

Così la Uefa ha allo studio un programma per cambiare le cose: “Bisogna essere pronti a intervenire in modo appropriato su questioni rilevanti come il minore equilibrio competitivo all’interno delle competizioni europee per club, le cui conseguenze si ripercuotono su quelle nazionali”, ha detto il presidente Ceferin.

Quali sono le mosse, allora? “Non possiamo permettere che la grandezza di pochi oscuri e sovrasti il resto. Se consentiamo che questi divari diventino troppo grandi, c’è il rischio che la base diventi instabile perché il resto del mondo guarda solo alla vetta. La Uefa dovrebbe esaminare nuovi meccanismi come la luxury tax, i tetti alle rose e norme più corrette a livello di trasferimenti per evitare l’accumulo di calciatori e un’eccessiva concentrazione di talento in poche squadre”. Detto, fatto? Non proprio “Dobbiamo valutare se il mercato dei trasferimenti, per come funziona oggi, sia il migliore possibile. Non possiamo aver paura di intervenire. Il dovere della Uefa è proteggere il calcio e non solo l’elite, anche se non si può ignorare che i cinque grandi Paesi europei portano l’86% del fatturato e ne incassano il 60%, per cui bisognerà essere diplomatici, intelligenti”.

 

 

Fonte: Premiumsporthd

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