L’attacco del momento contro l’attaccante del momento. Ridurre a tutto questo Napoli–Torino è forse troppo semplicistico, ma la sintesi migliore per analizzare lo stato di forma delle due squadre potrebbe non andarci poi così lontano. Il gruppo di Maurizio Sarri, infatti, in questo momento è riuscito finalmente a mettersi alle spalle l’era Higuain, anche numericamente. Dopo aver a lungo inseguito la versione col Pipita, la goleada di Cagliari ha permesso al Napoli di sorpassarlo, fissando il tachimetro delle reti a +4 rispetto alla passata stagione dopo 16 giornate. Mentre in casa Toro nemmeno la sconfitta nel derby può cancellare la consapevolezza di avere trovato in Andrea Belotti quello che rimane semplicemente il centravanti più entusiasmante dell’intera Serie A. E per gli amanti di statistiche e scommesse, questo Napoli-Toro non può che richiamare la voglia di puntare ad un over facile e magari anche ad un risultato esatto: badando ai gol fatti da entrambe le squadre, il 2-2 vien quasi da sé, considerando i 32 gol segnati complessivamente in 16 partite di campionato, terzo attacco a pari merito.
Da Belotti a Belotti
Belotti, intanto e prima di tutto. Un nome, un bomber, una garanzia di passione ed entusiasmo. Un Gallo che proprio contro il Napoli riuscì a imporsi agli occhi del grande pubblico, trovando le sue prime due reti in serie A in un pazzesco 3-3 con cui il Palermo beffò in rimonta la formazione di Benitez al San Paolo il 24 settembre 2014. Prima doppietta nella massima serie, fin qui unici gol segnati al Napoli. Proverà a eguagliare e magari a sorpassare il proprio personalissimo record stagionale: è già a quota 11 Belotti, appena una rete in meno di quanto segnato lo scorso campionato. Belotti, soprattutto. Ma non solo. È tutto il Toro di Sinisa Mihajlovic a girare a meraviglia in zona gol: già partito il conto alla rovescia per superare il bottino complessivo della passata stagione, quando il Toro di Ventura chiuse a 52 gol fatti, mentre il percorso parziale segnala al momento un +11 che parla da sé. E ora proprio contro un altro attacco super come quello del Napoli si svilupperà una sfida nella sfida, nella speranza che possa (anche in trasferta) trovarsi e ritrovarsi quel Toro d’assalto che fin qui si è ammirato soprattutto in casa.
Il traguardo del Napoli
Dal canto suo, il Napoli macina gol e lotta anche contro il tempo. Senza centravanti vero, ma con il folletto Dries Mertens a fare da falso nueve, la formazione di Sarri non si è assolutamente inceppata: anzi, è riuscita a trovare ritmo ed equilibri, tanto da poter inseguire per il terzo anno solare di fila l’incredibile quota di 100 gol segnati. Milik è fuori, Gabbiadini si accende a intermittenza, così tutto il resto della squadra, a cominciare dal tridente tascabile Insigne-Mertens-Callejon, è riuscito a distribuirsi responsabilità e soddisfazioni, oneri e onori. Ed al Napoli che insegue la decima partita consecutiva trovando la via della rete, a questo punto rimangono due atti per tagliare la quota della terza cifra: fermo a 93 gol segnati, rimangono proprio la sfida col Toro e il match di Firenze per sfondare il muro delle 100 reti. Una festa che i granata di Mihajlovic hanno tutta l’intenzione di rovinare sul nascere.
Fonte: Tuttosport
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