MILANO – Rabbia e frustrazione. E' questo ciò che ha provato Mancini nel momento in cui ha saputo che Cerci aveva detto sì al Milan. L'ex-attaccante del Torino era il primo giocatore richiesto alla dirigenza nerazzurra, un desiderio espresso già nel momento in cui aveva accettato di tornare alla Pinetina lo scorso 14 novembre. Lo voleva a tutti i costi perché lo considerava l'elemento ideale per colmare un'evidente lacuna nella rosa nerazzurra, ovvero la mancanza assoluta di esterni offensivi. In particolare di quelli in grado di creare la superiorità numerica, saltando l'avversario. Le certezze del Mancio su Cerci erano tali che, ancora fino a ieri mattina, era convinto di spuntarla, che l'accordo già raggiunto tra l'Atletico Madrid e il club rossonero non potesse cancellare la volontà del giocatore. E lo stesso ex-Torino, inizialmente, aveva garantito che sarebbe andato al muro contro muro se necessario. Con il passare delle ore, invece, le certezze dell'attaccante si sono affievolite davanti alla rigidità assoluta dei Colchoneros. Così, con la prospettiva di trascorrere altri 6 mesi se non in panchina, addirittura in tribuna, suo malgrado l'attaccante ha dovuto fa sapere a Mancini che il loro matrimonio non poteva essere celebrato.
ANCORA IN ATTESA – Logico che sia stata una sorta di doccia fredda, ma il tecnico nerazzurro si augurava quantomeno di attenuare le delusione con la chiusura dell'affare Podolski, visto che nel primo pomeriggio Ausilio aveva in agenda un appuntamento sulla carta decisivo con l'Arsenal. Invece, dall'Emirates Stadium non è spuntata la sperata fumata bianca, ma ne è uscita semplicemente una grigia. Come si può leggere a parte, la trattativa con i Gunners è assolutamente in piedi e potrebbe comunque trovare la sua conclusione già la prossima settimana. Ma è chiaro che Mancini voleva partire domani per Marrakech con la certezza di avere a disposizione un primo innesto già per il nuovo anno. Dovrà ancora attendere, invece. Ma è chiaro che, approfittando di un a questo punto scontato vertice da tenere proprio in Marocco, ribadirà la necessità di ottenere il prima possibile rinforzi, in modo da lanciare rapidamente l'obbligatoria rimonta in campionato per poter inseguire fino in fondo il terzo posto.
Fonte: corrieredellosport.it
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