Siamo alla vigilia dell’ultima partita dell’anno, un anno che ha regalato al Napoli moltissime soddisfazioni, ma che si è chiuso con una leggera insoddisfazione, quella che è fruttata dalle recenti prestazioni in Serie A della squadra. Contro Novara, Roma e Genoa si dovevano agguantare ben nove punti, tutti alla portata di quella compagine che aveva dato filo da torcere alle grandi d’Europa, ma ora, a meno di ventiquattro ore dalla sfida del San Paolo contro gli uomini di Malesani, la squadra azzurra ha portato a casa un solo punto dei sei in palio. Difficile, quindi, pensare che continuando così questa maglia possa presentarsi nuovamente in Champions League l’anno prossimo, poiché il Napoli non ha mai mostrato in modo così evidente come nell’ultimo periodo le sue due facce.
Per il recupero della prima giornata Walter Mazzarri ha predisposto qualche cambio nella formazione, poiché due sono gli indisponibili di spicco, Gargano e Lavezzi, ai quali si aggiunge, rispetto alla scorsa partita, l’inserimento di Dossena al posto di Zuniga sulla corsia sinistra. In porta si vedrà ancora Morgan De Sanctis, con il trio Cannavaro, Campagnaro e Aronica in difesa. Gli out saranno coperti da Dossena, come già evidenziato, sulla corsia sinistra, mentre a destra ci sarà il titolarissimo Maggio. Sarà molto importante svolgere ambedue le fasi, attiva e passiva, poiché il Genoa sa sfruttare molto bene le ripartenze soprattutto con Palacio, che ha realizzato una rete recentemente proprio in questo modo (la notizia buona è che l’argentino si troverà nella sua patria domani sera, quindi niente partita per lui). I due mediani saranno Inler e Dzemaili, che recupera la maglia da titolare a causa dell’assenza del contendente Gargano. Torna insomma il tandem svizzero in grado di dare il ritmo alla squadra e spingersi sino alla trequarti. Del resto ricordiamo che nell’ultima partita disputata l’ex giocatore del Parma ha realizzato la rete della salvezza azzurra. In avanti si vedranno Hamsik e Pandev dietro Cavani: se l’attacco inevitabilmente, senza Lavezzi, perde velocità e imprevedibilità, ne guadagna di senso del gol ed esperienza con l’ex Inter che ha tanta voglia di fare e di mantenere la propria media voto delle recenti partite. Il numero 7 azzurro, invece, potrebbe tranquillamente rappresentare la personificazione del Napoli, cinico e temibile in Champions, appena sopra la media ed a tratti fuori dal gioco in campionato, come del resto l’ultima parte del primo tempo contro la Roma ha mostrato. Forse ci vuole una vittoria di peso per sbloccare gli animi non solo dell’uruguaiano, ma di tutta la squadra, che recentemente al San Paolo ha avuto poca fortuna sotto porta (la palla in cielo di Hamsik a porta vuota domenica sera dovrebbe rendere l’idea). Questi tre punti servono alla causa azzurra per ovvi motivi di score in classifica, ma ancor più tornerebbero utili al morale napoletano, che riuscendo a chiudere un anno strepitoso con una vittoria potrebbe sicuramente essere incentivato a prepararsi per una corsa su due fronti, europea e italiana, che rimanderebbe agli ultimi anni del decennio ’80/’90.
Malesani dal canto suo fa i conti, come Mazzarri del resto, con gli assenti, molti dei quali di un certo peso, come Palacio. Oltre al sudamericano non saranno della partita Birsa, Bovo, lo squalificato Moretti e quel Kucka che è stato per diverso tempo accostato all’Inter. Proprio come le ultime due avversarie del Napoli, i liguri dovrebbero presentarsi al San Paolo con una squadra preparata ad hoc, un 5-4-1 che mostrerebbe in maniera decisamente inequivocabile le proprie intenzioni. Con il portiere ex Fiorentina tra i pali, Sebastian Frey, i cinque di difesa dovrebbero essere Granqvist, Kaladze e Dainelli per quel che riguarda il centro, mentre sugli esterni il capitano Marco Rossi e Mesto. Il centrocampo, di contenimento ma pronto alle ripartenze veloci, sarà formato dall’ex giocatore del Milan Merkel, che quest’anno ha trovato regolarità in questa squadra, il talento Veloso, uno dei giocatori più interessanti del Genoa, ottimo tiratore di calci di punizione, dotato di una discreta tecnica e di un buon tiro da lontano, il giovane cileno Seymour e Constant, prelevato nel mercato di giugno dal Chievo Verona: è un centrocampo giovane, con fiato e voglia di mettersi in mostra, Inler e i suoi dovranno essere molto attenti. L’unica punta sarà il classe ’88 Lucas Pratto, che dovrà svolgere il ruolo di punto di riferimento, con il chiaro scopo di far salire la squadra. Giocatore che nelle sue corde ha una buona elevazione, sfrutterà i suoi 188 centimetri per farsi largo nell’area di rigore azzurra. A lui è bene che ci pensi il miglior Cannavaro possibile, e magari tagliargli i rifornimenti potrebbe neutralizzarlo, facilitando di conseguenza il compito del capitano del Napoli.
L’ultima partita di questo scoppiettante 2011 sta per avere inizio, ed è un peccato esserci arrivati ricordando il pareggio di Novara e la sconfitta casalinga contro gli uomini di Luis Enrique, ma purtroppo queste sono state le ultimissime uscite del Napoli, che si è fatto rispettare in Europa, imponendosi su squadroni che guidano le classifiche dei propri paesi, mentre in campionato ha concesso qualche punto di troppo all’avversario di turno, distanziandosi forse eccessivamente dalla vetta. Il tallone d’Achille del Genoa potrebbe essere la mentalità, poiché una squadra che gioca in trasferta con una formazione simile di solito punta al pareggio. Facile, in quest’ottica, assistere ad una partita giocata dal Napoli, che cercherà in tutti i modi di creare una breccia nel muro avversario, per chiudere un anno bene. Per chiudere un anno da Napoli.
Arbitrerà l’incontro il signor Paolo Valeri di Roma.
Servizio a cura di Emanuele Criscuolo
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