Tensione alle stelle tra due capi ultras della Curva Nord, protagonisti di una feroce rissa durante Inter-Udinese di sabato sera: si tratta di Franchino Caravita, 60 anni, e Vittorio Boiocchi, 66 anni. Il tutto è nato dopo che, nel mentre i sostenitori del secondo anello verde cantano cori ed espongono uno striscione dedicato all’ex difensore dell’Inter dei record (1988/89) Alberto Rivolta, da Lissone, che sta affrontando una dura malattia, si alza un altro coro che dice: “Vittorio uno di noi”. Il Corriere della Sera ha descritto l’accaduto.
Il riferimento è, appunto, a Boiocchi, ex esponente di punta dei Boys San negli anni ottanta. L’uomo, all’epoca condannato a 30 anni di carcere per narcotraffico e rapina, negli ultimi tempi si è riaffacciato dalle parti di San Siro, facendosi pian piano rivedere. Caravita non ci sta e lascia il suo posto tra gli spalti per raggiungere proprio Boiocchi, il quale dopo una accesa lite verbale sferra due pugni in pieno volto a Caravita, che cade a terra stordito. Al termine della partita gli animi non accennano a placarsi, anche se i due non si incontreranno una seconda volta. Caravita si riunisce all’interno con i suoi fedelissimi, mentre Boiocchi si allontana sorridente. Lo stesso Boiocchi, però, in un secondo momento avrà poi un malore e subirà un intervento di angioplastica in ospedale (ha già un trascorso con problemi cardiaci). La sensazione è che non arriverà una denuncia da parte di Caravita, come impone una delle leggi dei gruppi ultras, ma l’aria è di quelle pesanti e non è escluso che in futuro possano ripetersi episodi di questo genere o addirittura più gravi.
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