Alcuni ex calciatori inglesi nei giorni scorsi hanno denunciato gli abusi subiti da giovanissimi. Uno scandalo pedofilia che ha investito il calcio giovanile d’oltremanica, portato alla luce dopo la decisione di Andy Woodward di rinunciare all’anonimato e di raccontare le sevizie subite tra gli 11 e i 15 anni da parte di quello che allora era il suo allenatore. Dopo di lui è stato il turno di Steve Walters, che ha rivelato tutto in un’intervista al Guardian, anche lui nelle giovanili del Crewe Alexandra e vittima di abusi da parte dell’allenatore Barry Bennell.
Le testimonianze stanno pian piano aumentando, tanto che le autorità locali hanno aperto un’inchiesta. E ai microfoni di BBC Radio 5 ha parlato anche Derek Bell, ex giocatore del Newcastle che ha raccontato della sua esperienza e di un gesto estremo che stava per compiere contro chi aveva abusato di lui: “Ero andato lì per ucciderlo. Ho pensato ‘No, non posso più vivere, ovunque vado sembra che lui sia lì’. Questo mi faceva tornare in mente quello che mi aveva fatto, e volevo ucciderlo. Andai a casa sua con un coltello da 30 centimetri nascosto in tasca. Entrai, ma per sua fortuna, quel pomeriggio, non era in casa. Tornai a casa sua un paio di giorni dopo e gli chiesi solo: ‘Perchè, perché, perché?’, quale fosse il motivo per cui abusava costantemente di me. E mai una volta si è detto dispiaciuto. Ha solo detto ‘Non lo so’. Il suo unico pensiero era: ‘Non andrai a dirlo alla polizia, vero?’”. Bell, dopo la sua testimonianza, adesso vuole aiutare le vittime di abusi: “Ho vissuto queste cose, posso dare un supporto e dico siate coraggiosi, non vergognatevi”.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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