Gaston Ramirez si spoglia dei panni del calciatore famoso e mostra tutta la sua umanità, com’è giusto che sia in momenti così duri. Il calciatore della Sampdoria, intervistato da Il Secolo XIX, ha espresso il suo parere su una ipotetica ripresa del campionato ed il taglio stipendi da parte dei calciatori: “E’ dura pensare a ripartire dopo tutto questo. Io non gioco una partita da quasi due mesi, dal 16 febbraio contro la Fiorentina, perché poi mi sono trascinato dietro la giornata di squalifica in tutti quei rinvii. Penso che oggi sia più importante pensare alle famiglie che ai problemi del calcio.
A volte l’essere umano finisce con il sacrificare l’onestà sull’altare del soldo, del business. I soldi in questo momento servono a una cosa sola, aiutare i medici, gli infermieri, la ricerca scientifica, acquistare le mascherine e i macchinari. Togliamoci i soldi, sì, ma con questa finalità. Invece sento parlare tanto di diritti televisivi, di tagli agli stipendi, di mancati guadagni, come se solo il mondo del calcio stesse perdendo dei soldi. Le attività commerciali no? I ristoranti, i negozi, le piccole imprese, chi viene messo in cassa integrazione e chi ci verrà messo dopo, chi sta perdendo o ha già perso il lavoro. Ecco, proprio in questi giorni il calcio rischia di dare un’immagine distorta di sé, da ‘mondo diverso'”.
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