La batosta di Vigo, a una settimana dal difficile debutto in campionato contro l’Atalanta, ha fatto scattare l’allarme in casa Roma. I dubbi sulla tenuta fisica della squadra e più nello specifico della difesa sono gli argomenti tecnici di maggiore attualità per Eusebio Di Francesco, ma a far preoccupare i tifosi giallorossi sono anche i conti del club. Il Corriere della Sera di oggi approfondisce la singolare situazione relativa alle cessioni, complessivamente per 35 e 42 milioni di euro, di Antonio Rudiger e Mohamed Salah a Chelsea e Liverpool.
SOLDI ALLE BANCHE – Il presidente della Roma James Pallotta ha infatti ceduto, lo scorso 8 agosto, i crediti della seconda e terza rata di entrambi gli affari a un misterioso istituto di credito inglese, che ha vinto una sorta di gara, trasformandoli in titoli negoziabili. In parole povere, le somme che i due club di Premier League dovranno ancora versare per gli acquisti dei calciatori in questione non andranno direttamente nelle casse della Roma, ma alla società milanese Madrigale, che ha agito da veicolo. La singolarità della vicenda è rappresentata dal fatto che la Roma non ha ceduto in pegno i proventi delle due cessioni per ottenere finanziamenti anticipati dalle banche (in gergo tecnico dicasi factoring), bensì per alleggerire la pressione degli istituti di credito che le hanno prestato soldi in questi anni. In tal senso va letta anche la rinegoziazione del debito con Goldman Sachs fino al 2022, con l’importo iniziale di 175 milioni di euro salito a 230, a tasso di interesse invariato.
Fonte: calciomercato.com
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