Il primo protagonista della rubrica “A tu per tu” – in onda nel corso delle feste natalizie sui canali di Premium Sport – è Diego Perotti. L’esterno della Roma ha parlato del suo anno in giallorosso ai microfoni di Marco Cherubini. Ecco alcune delle sue dichiarazioni:
Sulla sconfitta contro la Juventus: “Questa differenza di 7 punti è grande però manca ancora tantissimo. Volevamo vincere, almeno pareggiare e non l’abbiamo fatto. Abbiamo però giocato una grande partita contro una squadra fortissima: dobbiamo farlo meglio e avremo tempo per riprenderci. Abbiamo lasciato tanti punti per strada, come i pareggi contro Cagliari (che ancora mi brucia) e Empoli. Oggi sarebbero dei punti importanti, sono quelle partite che si devono vincere. Questa è una cosa fondamentale per vincere lo Scudetto” .
Sul Genoa e la rinascita dopo il periodo buio degli infortuni: “Il Genoa mi ha rilanciato e mi ha aiutato ad arrivare alla Roma. Senza il Genoa non sarei qui e forse non starei neanche più giocando a calcio. Prima del Genoa i mesi in prestito al Boca la mia carriera era quasi finita per colpa degli infortuni. Non so perché mi capitavano questi problemi, ho sempre fatto una carriera da professionista, non bevo e non fumo e non so cosa mi succedeva. Mi allenavo e mi infortunavo. Ero arrivato al punto che aspettavo solo che un dottore mi dicesse che non avrei potuto più giocare, stavo impazzendo. Invece tutti mi dicevano che stavo bene e quello era molto peggio perché stavo bene ma non riuscivo ad allenarmi”.
Perotti ricorda: “Mi avevano detto di tornare a casa mia in Argentina per stare meglio, ero con la mia famiglia, i miei amici ma anche lì era uguale a Siviglia. Mi allenavo da solo, è stato brutto e se non fosse stato per il Genoa non lo so se starei giocando ancora. Non era un problema di testa, con Gasperini mi sono allenato come mai in vita mia, sia a livello fisico che mentale: se sentivo un dolore non mi fermavo e ho superato questi limiti. Ho rischiato un po’ di più, ho resettato il mio corpo e ho ricominciato. Ho visto tutti i dottori del mondo, ho fatto tutte le visite ma ancora oggi non ho una risposta sul perché sono guarito”.
Sulla Nazionale argentina: “Il mio sogno sarebbe chiudere questo calvario passato con una convocazione in nazionale. Se dovesse arrivare la convocazione sarebbe la chiusura del cerchio di tutto quello che ho passato. E’ difficile perché l’Argentina dal centrocampo in avanti ha giocatori fortissimi, però penso che se continuo a fare bene in una grande squadra come la Roma, magari il ct guarderà dalla mia parte”.
Un desiderio per il 2017? “Soprattutto quello di avere la salute come adesso, di passare una stagione senza infortuni per me e per i miei compagni. Poi sicuramente vincere qualcosa con la Roma perché penso che vincere qua sia indimenticabile. Io sono argentino e sono abituato alla passione della gente ma dopo il derby vedere tutti quei tifosi contenti è stato bellissimo. Vincere qui sarebbe un’esperienza unica per la mia vita. Voglio vincere qui perché in carriera ho vinto solo una Copa del Rey con il Siviglia e poi perché questi tifosi e questa città se lo meritano. Abbiamo una buona squadra e penso che possiamo farcela. Non è più tempo di parlare, dobbiamo dimostrare il nostro valore in campo”.
Fonte: premiumsporthd.it
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