Il “maxi-girone” sudamericano per le qualificazioni ai Mondiale di Brasile 2014 regala un match carico di significati: Colombia-Argentina. Le due compagini hanno un score deludente, appena quattro punti; entrambe cercano dunque gioco e risultato all’impianto “Metropolitano Roberto Melenzez”. Tanti azzurri tra campo e panchina: il “Cafetero” Zuniga, Federico Fernandez, presente dal primo minuto, e il Pocho Lavezzi, che non verrà invece premiato con la titolarità dal c.t. Sabella nonostante l’importante rete realizzata nel turno precedente contro la Bolivia. Nell’Albiceleste si rivede Josè Sosa, “Principito ” oramai “diseredato” dal trono partenopeo, approdato in estate alla corte degli ucraini del Metalist. il primo tempo si caratterizza per la grande intensità degli attacchi colombiani, sempre pronto a ripartire dopo aver chiuso con attenzione gli spazi. I padroni di casa si portano in avanti al 44′: Pabon batte una punizione al limite dell’area, spostato leggermente sulla sinistra, la traiettoria della sfera subisce l’evidente deviazione di Mascherano che beffa l’estremo difensore argentino Romero, 1-0. Camilo Zuniga, impiegato nel ruolo di esterno destro basso, dimostra sicurezza e disinvoltura. Dall’altra parte invece il “Flaco” Fernandez soffre terribilmente l’atleticità e la rapidità degli uomini in maglia gialla, ceh sfoggiano un Armero in gran forma. Nella ripresa l’Albiceleste trova il pareggio al 60′: Sosa si invola sulla sinistra e mette palla al centro, il portiere Ospina non trattiene e Messi da pochi passi mette dentro, 1-1. Al 78′ è l’esterno parteopeo Zuniga ad avere la palla del possibile vantaggio: pentera in area dalla destra e a tu per tu con Romero non riesce ad imprimere alla sfera l’effetto necessario, spedendola tra le braccia di Romero. La legge “gol sbagliato, gol subito” non tarda ad applicarsi anche in questa occasione: all’85’ la “Pulga” del Barcellona apparecchia per Higuain, il cui tiro viene in un primo momento respinto centralmente dall’estremo difensore colombiano, che non può porre rimedio sul tap-in vincente dell’attaccante del Manchester City Aguero (entrato al posto di Guiñazú), 1-2. L’Argentina trova dunque tre punti fondamentali, sfruttando al meglio le uniche vere azioni pericolose; la Colombia può recriminare per il gioco e l’intensità che ha espresso, non accompagnato dalla necessaria cattiveria nella seconda frazione di gioco.
Servizio a cura di Antonio Fusco
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