Sempre più grande, nuovo, aggiornato, rivoluzionato. L’idea di Michel Platini è quella di seguire i suoi stessi passi europei per allargare il concetto al mondo. Dopo la presidenza dell’UEFA l’ex Pallone d’Oro si candida per la FIFA, per il post Blatter. Nel cantiere dei suoi pensieri per l’organismo internazionale, anche l’aumento delle squadre per i prossimi mondiali.
Se nel 2018 saranno sicuramente 32 come di consueto le rappresentative partecipanti al Mondiale, dal 2022 in avanti Platini ha intenzione di portare tale numero a ben 40 compagini. Insieme a ex calciatori e politici di tutto il mondo, l’attuale numero uno UEFA nel 2016 correrà per la presidenza della FIFA: se sarà eletto potrà mettere in pratica le proprie idee.
Tra l’altro Platini non ha ancora annunciato ufficialmente la propria corsa a presidente della FIFA, tuttavia questa rappresenta solamente una formalità: è pronto a correre, è pronto a vincere. Probabile, in ogni caso, la conferma a fine agosto, magari durante il sorteggio della fase a gironi di Champions League.
40 Nazionali al Mondiale significherebbero ovviamente due gironi in più e probabilmente più posti per squadre asiatiche ed europee e uno in più per l’Oceania, praticamente impossibilitata ad arrivare alla competizione finale vista la miriade di playoff e gli spot finali disponibili. Con otto rappresentative in più l’appeal continuerebbe a crescere, attirando nuove nazioni, nuove tifoserie: più squadre, più milioni.
Sempre se dovesse diventare presidente della FIFA (il voto ci sarà il 26 febbraio del prossimo anno), ai primi di marzo il francese parteciperebbe alla riunione dell’International Board prevista in marzo, per proporre l’introduzione di alcune novità regolamentari.
A Platini preme sopratutto il proporre l’idea del cartellino bianco per l’espulsione temporanea di dieci minuti (in stile Rugby), la possibilità di portare da tre a cinque le sostituzioni durante le partite ufficiali e il divieto assoluto di trasferimenti all’estero per calciatori minorenni.
Attualmente Platini può contare sui voti di quattro Confederazioni: l’UEFA, di cui è presidente, il Sud America (Conmebol), il Nord America e i Caraibi (Concacaf) e l’Asia (Afc), ovvero circa 144 voti sui 209 complessivi. Nei prossimi mesi dovrebbe ora cercare i voti di Oceania e Africa, storicamente pro-Blatter, per ottenere l’unanimità. Da settembre via alle ostilità politiche.
Fonte: Goal.com
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