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Potito Starace: “Senza racchetta mi trasformo nel primo tifoso”

Avevo promesso di esserci e ci sono. È grazie all’Italia di Coppa Davis che ho ripreso ad allenarmi e a pensare al pieno recupero fisico. Mi sento a casa, sui campi del Tennis Club Napoli che conosco a memoria. Così è più facile accettare il fatto che non giocherò in questi giorni la sfida con il Cile. La sfortuna è una componente imprevedibile, anche nella carriera di un tennista professionista. Negli ultimi anni sono sempre stato titolare e questo dato rende ancora più amara la mia assenza per infortunio, proprio in occasione della sfida di Davis nella mia terra. A Santiago del Cile ho giocato e vinto nel 2011, riportando l’Italia in serie A, a Napoli purtroppo posso solo tifare per i miei compagni. È un fatto che devo accettare e lo sto accettando. Ho scelto di stare con la squadra, con Andreas Seppi, con Fabio Fognini, con Daniele Bracciali, con Simone Bolelli e con il capitano Corrado Barazzutti perché mi sento azzurro anche se questa volta non giocherò e non sono nel quartetto titolare. Del resto, l’infortunio alla schiena mi ha impedito di disputare la parte di stagione più importante per me, quella estiva, saltando tutti i tornei internazionali e ora la Davis. Eppure questi giorni napoletani che sto vivendo con la nazionale di Davis sono fondamentali; qui ho capito che posso tornare presto a essere quel giocatore di alto livello che sono stato fino a pochi mesi fa. E so che questa nazionale mi aspetterà. Mi sento ancora il leader di questa formazione, il giocatore più esperto. I miei compagni me lo testimoniano con affetto e io li ricambio stando con loro, allenandomi e condividendo tutto con loro. Da napoletano adottivo e da giocatore di tennis sono entusiasta di quello che sta accadendo. L’Arena del tennis sulla Rotonda Diaz è una delle strutture più belle e spettacolari che abbia mai visto, in più di dieci anni di professionismo in giro per tornei e per stadi di tennis. Ed è emozionante che siano stati venduti tutti i biglietti per questa sfida con il Cile, decisiva, fascinosa, ma che certo non può essere paragonata a precedenti spareggi per la serie A giocati contro la Spagna di Nadal e la Svizzera di Federer. Agli azzurri faccio gli auguri di vincere bene e presto contro il Cile. Nel tennis, si sa, nulla è scontato e so che i miei compagni daranno il massimo per evitare sorprese. Hanno l’obbligo di difendere il ruolo dell’Italia in World Group. Io non smetto certo di pensare in grande. Sogno una prossima sfida di coppa Davis, magari ancora a Napoli, nel 2013, nello stesso meraviglioso scenario. E questa volta vorrò esserci; per nessuna ragione al mondo potrei mancare una seconda occasione. Il mio recupero fisico sta andando bene e spero di poter giocare partite ufficiali già in autunno nella serie A nazionale. Ai dirigenti del Tennis Club Napoli, alla Federtennis e al Comune di Napoli faccio i complimenti per aver creduto nelle potenzialità della città che amo e che sento mia. La scommessa è vinta. Si può gia’ pensare a una seconda scommessa da vincere.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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