Aromi, spezie, atmosfere esotiche: alle quali da oggi si aggiungeranno le stelle. Quelle di un torneo di calcio d’elite, fatto apposta per creare spettacolo. In India lo sport è sacro: per il cricket esistono impianti mostruosi e milioni di tifosi. Le enormi potenzialità economiche di questo paese hanno attratto anche il mondo del calcio: per far diventare l’India come gli Usa e la Cina, col football in continua espansione.
Sembrava uno scherzo, un sogno irrealizzabile. Creare in India un campionato fatto di stelle, dall’organizzazione imponente. E invece è bastato poco tempo per portare nel continente asiatico fiumi di milioni per un bacino di 1,2 miliardi di tifosi. Difficile creare un vero antagonista al popolarissimo cricket, e al già esistente torneo calcistico, il più “povero” I-League, alquanto snobbato. Ma la politica della nuova “Indian Super League”, il secondo campionato di calcio indiano, è quello dei piccoli passi ma dalle grandi ambizioni.
Prenderà il via oggi (ore 15,30 da Calcutta con Atletico de Kolkata-Mumbai City, in uno stadio da 120mila posti, diretta tv su Eurosport) un torneo in formato “mini”, con otto formazioni partecipanti, senza retrocessioni e una formula con play off per assegnare il titolo nella finale del 20 dicembre. Otto squadre, come il fantacalcio: ed infatti è è davvero “fanta” questa Super League. Sono tante le stelle del grande calcio occidentale che si sfideranno tra campo e panchina: su tutte Alex Del Piero, capitano del Delhi Dynamos Fc e David Trezeguet, attaccante del Pune City: proprio questo speciale “derby” tra ex juventini sarà il posticipo di martedì a New Delhi, sempre alle 15,30 ore italiane.
Per essere al debutto il campionato indiano ha poco da invidiare ad altre realtà calcistiche emergenti, come gli Stati Uniti, dal quale ha preso ispirazione: tanti i protagonisti conosciuti in Europa. Joan Capdevila (Northeast United), Luis García (Atletico De Kolkata), Mikael Silvestre (Chennaiyin Fc), Freddie Ljungberg (Mumbay City Fc), David James (Kerala Blasters Fc) e Robert Pires (Fc Goa), Nicolas Anelka (Mumbay City). Icone intramontabili ma anche ex campioni in cerca di rilancio. E c’è anche un bel po’ di Italia: il Pune allenato da Franco Colomba ha visto gli investimenti del patron della Fiorentina Della Valle, che è socio dell’attore di “Bollywood” Salman Khan, star del cinema locale. E poi Belardi, Cirillo e Magliocchetti per la più tricolore delle partecipanti in Super League. Marco Materazzi sarà allenatore-giocatore del Chennai. La leggenda brasiliana Zico sarà dirigente-allenatore del Goa.
Nulla è casuale nella Super League: otto squadre fondate “ad hoc”, ognuna con la sua stella, che può sforare il tetto salariale di 2,5 milioni. Ogni club può tesserare al massimo sette stranieri. Un’intera squadra sembra un “clone” dell’Atletico Madrid, che lo richiama anche nel nome e nella divisa: Atletico Kolkata. Non è mica un plagio, visto che il primo finanziatore è il presidente dei colchoneros Enrique Cerezo. Anche Rupert Murdoch si è buttato nella mischia, finanziando la copertura televisiva del torneo. Il magnate del petrolio Mukesh Amani ha garantito finanziariamente il torneo per almeno 3 anni. Si parte allora, tutti a bordo: via con l’Atletico Madrid d’oriente contro Anelka, Ljungberg e Pires. E tra due giorni Del Piero contro Trezeguet: proprio un bello sfizio. Tre mesi intensi: forte (e speziata) questa Indian Super League.
Fonte: gianlucadimarzio.com
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