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Parma, il ds Faggiano: “Ritiro? Eravamo pronti. Con la Spal partita finta…”

"Il calcio è lavoro, se i risultati si ottengono giocando e qualcuno non vuole scendere in campo, lo dicesse"

Intervenuto a “Tutti Convocati” – trasmissione in onda sulle frequenze di Radio 24 – il direttore sportivo del Parma Daniele Faggiano ha parlato della ripresa ma non solo.

Il dirigente ducale ha svelato altri retroscena sulla partita contro la Spal dello scorso 8 marzo, giocata a porte chiuse: “Ritiro? Eravamo pronti e abbiamo preferito mantenere questo iter, vedremo poi se usciranno altri comunicati con nuove idee. Noi ci siamo preparati per un protocollo che poi però non è stato ratificato. Ci siamo adeguati e abbiamo fatto il massimo per rispettare il documento. Abbiamo iniziato come era stato deciso in precedenza. Un po’ di staff al momento si trova in albergo a 100 metri dal centro sportivo di Collecchio, con un piano e un ingresso dedicato solo per noi. Non abbiamo guardato a ciò che facevano gli altri, abbiamo pensato a noi”.

Avete portato avanti questo iter per dimostrare qualcosa agli altri club?
“No, non volevamo dimostrare niente, abbiamo rispettato un iter ben preciso e non pensavamo che quel protocollo non andasse bene a nessuno. Mi dispiace, se ne poteva parlare in precedenza invece di sentire discorsi senza capo né coda nel corso delle riunioni”.

I giocatori come l’hanno presa?
“Noi li abbiamo convinti, i giocatori del Parma sono dei professionisti. Non so se in altre realtà abbiano fatto storie in merito al ritiro”.

Cosa pensa della ripartenza?
“Il calcio è lavoro, se i risultati si ottengono giocando e qualcuno non vuole scendere in campo, lo dicesse. Mi hanno fatto giocare contro la SPAL una partita finta, tra dieci anni racconterò anche cosa è successo. Il signor Petagna ha parlato di “brutto allenamento”. C’era qualcuno che non voleva che la partita venisse disputata, ci sono stati 15 giorni per decidere e mi scrivete a mezz’ora dal fischio d’inizio? Ma io vi ammazzo a tutti (in senso figurato e ride)”.

Per quale motivo ancora non si può riprendere con gli allenamenti collettivi?
“Il Parma era pronto per il 18, poi tre giorni fa ci dicono un’altra cosa. Allora dopo due mesi dalla partita contro la SPAL non è cambiato niente. Oggi ricominciamo. E’ normale che ci saranno degli infortuni è come quando inizi un ritiro estivo. E’ una situazione inattesa che nessuna si aspettava di dover vivere”.

Il taglio degli stipendi?
“A Parma abbiamo fatto i nostri conti nel caso in cui non dovesse avvenire la ripartenza. Siamo stati tra i primi, la squadra ha rinunciato a un mese di stipendio a prescindere dalla ripresa”.

Qualcuno dice che giocare in estate sarà quasi impossibile a causa del caldo.
“Facevo il ds del Trapani e l’estate si giocava con 40 gradi. L’inverno andavamo a giocare a Novara e faceva un grande freddo. Che discorsi sono…”.

La Bundesliga ha ripreso a giocare, cosa ne pensa?
“Sono stati più avanti e sono più organizzati, ma anche noi italiani se vogliamo siamo forti. Dobbiamo adattarci e abituarci alle mascherine, allo smart working e tante altre cose che non hanno a che fare col calcio”.

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