Prendono tutto gli spagnoli. Non soltanto tra i giocatori: anche tra i tecnici. Dopo Iniesta (che precede gli altri giocatori del Barcellona Xavi e Messi), il nuovo Pallone d’oro degli allenatori va a Vicente del Bosque, c.t. campione del mondo in Sudafrica. Può essere giusto – il Mondiale fa saltare il banco – ma difficilmente José Mourinho, l’altro grande candidato, ripeterà un “triplete” come quello riuscito all’Inter: scudetto, Champions e Coppa Italia. Non è stato sufficiente lo stesso per aggiudicarsi il riconoscimento nato quest’anno nell’ambito della fusione tra Pallone d’oro e World player.
VIVA LA FIFA — E non c’è da stupirsi. Fin dalla selezione dei 23 giocatori finalisti (dentro Gyan, fuori Milito per esempio) s’era capito che il nuovo premio, ceduto da “France Football” a Blatter, era molto sbilanciato verso la Fifa. Comprensibile: a Zurigo preferiscono valorizzare tornei Fifa (Mondiale) e non quelli Uefa (Champions). Con tutto il rispetto per Messi — indiscutibilmente il numero uno al mondo per qualità tecniche — non è però giustificabile come Sneijder, oltretutto finalista mondiale con l’Olanda, sia rimasto fuori dalle nomination. A meno di non sganciarsi all’improvviso dalla logica degli ultimi anni secondo la quale chi più vince con la squadra più merita il premio. Si può fare, ma con coerenza.
FUTURO GUARDIOLA — Il terzo della lista finale tra i tecnici è Guardiola che, fin d’ora, si candida per il Pallone d’oro 2011 se il Barcellona dovesse proseguire la stagione alla grande com’è cominciata. Ma nel 2010 Del Bosque sembra irraggiungibile anche per lui.
DISPIACERE MOU — L’ex interista non è stato contento dell’esclusione di Sneijder, scelta considerata un po’ offensiva verso i successi del club e verso le prestazioni dell’olandese decisivo come pochi. Né a Mourinho farà piacere scoprire di non aver vinto il premio tra i tecnici: non è un mistero che ci tenesse davvero.
Fonte: Gazzetta.it
S.D.
