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Oggi inizia la stagione in Inghilterra: Manchester City ed Arsenal si contendono la Community Shield

In palio c’è poco, anzi pochissimo. Poco più dell’onore, seppure la sfida rientri tra quelle di cartello. Perché quando due squadre come Manchester City e Arsenal si incontrano, anche in agosto, non può essere una partita banale. Tanto meno quando avviene sotto gli occhi di 80.000 spettatori, nella cornice di Wembley. Dove oggi si assegna il primo titolo della stagione inglese, il Community Shield, la Supercoppa inglese. Uno spareggio vinto già 12 volte dai Gunners, solo quattro volte dai Citizens. Ma la tradizione conta poco quando si affrontano la vincitrice dell’ultima Premier League contro i detentori della FA Cup. Una sfida ricca di incognite perché arriva ad una settimana dall’inizio della Premier League, dopo poco più di un mese di preparazione e con la prevedibile assenza di molti titolari. Eppure oggi a Londra ci sarà il tutto esaurito. Sarà la prolungata astinenza di calcio, sarà la delusione mondiale dell’Inghilterra, eppure c’è grande attesa.

FRECCIATE. Arsene Wenger alla vigilia ha voluto recitare la parte del polemista. E del moralizzatore, ruolo che gli riesce particolarmente bene. Sempre bravo a stigmatizzare presunti comportamenti non consoni degli avversari. Decisamente meno propenso all’autocritica. Così nella conferenza stampa di ieri ha approfittato per lanciare qualche frecciata ai Citizens – nell’ultimo anno uno dei suoi obiettivi prediletti – che quest’anno pur scialacquando meno del solito non hanno comunque badato a spese. Altro che fair-play finanziario. «L’ingaggio in prestito di Lampard è stato un modo per aggirarlo – l’accusa di Wenger – e con Sagna avevano raggiunto un accordo già da tempo» . Illazioni rispedite al mittente, con inappuntabile signorilità, dal suo dirimpettaio di panchina, l’ingegner Manuel Pellegrini, che nella sua prima stagione inglese non ha fatto rimpiangere Roberto Mancini, centrando la doppietta Premier-Coppa di Lega. «Noi allenatori abbiamo così tante cose a cui pensare che non possiamo perdere tempo con queste inutili polemiche» . Anche perché lui è il primo a sapere che la sua permanenza all’Etihad Stadium è strettamente legata ai risultati. Meglio, alle vittorie. Che quest’anno significa Champions League, dopo troppe delusioni europee. Eppure a domanda diretta il tecnico cileno si è schermito, forse per difendere la squadra dalle eccessive pressioni. «Non mi interessa che la squadra abbia vinto cinque titoli negli ultimi cinque anni, noi dobbiamo guardare solo avanti. Non mi pongo limiti, quando partecipo ad una competizione la voglio vincere. Mentre si può dire che come traguardo minimo vogliamo almeno un titolo ».

MOLTE ASSENZE. Probabile che entrambe le squadre si presenteranno ampiamente rimaneggiate, rinunciando a molti (se non tutti) i nazionali che hanno fatto strada in Brasile. A cominciare, nel caso del City, agli argentini, come Aguero. E come lo stesso Lampard, solo da pochi giorni aggregato alla squadra. Possibile invece l’impiego dell’acquisto più caro dell’estate, il centrocampista Fernando, strappato al Porto per poco meno di 20 milioni di euro. Annunciata tra i Gunners la presenza di Sanchez, al quale Wenger si affida per il definitivo salto di qualità. Lo scorso anno l’Arsenal è finalmente tornato alla vittoria dopo un lungo periodo di nove anni di digiuno. Ma la Coppa d’Inghilterra, nel calcio globalizzato, conserva sì fascino ma non l’antico prestigio. Per essere nuovamente una delle squadre al top, l’Arsenal non può più accontentarsi del ruolo di comprimaria.

 

CosI’ a Wembley (ore 16)
MANCHESTER CITY (4-4-2) : Hart; Clichy, Nastasic, Boyata, Kolarov; Navas, Yaya Touré, Fernando, Nasri; Jovetic, Dzeko. All. Pellegrini.
ARSENAL (4-2-1-3): Szczesny; Debuchy, Chambers, Koscielny, Gibbs; Arteta, Wilshere; Ramsey; Sanchez, Sanogo, Cazorla. All. Wenger.
ARBITRO : Oliver.
TV: Fox Sports.

 

Fonte: Corriere dello Sport

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