Maradona non sarà a Napoli né domani per l’appuntamento con il giudice conciliatore né il 17 maggio, quando i suoi legali e quelli dell’Agenzia delle Entrate si ritroveranno davanti alla Commissione tributaria provinciale. Non ci sarà – come da tempo deciso – per due ragioni semplici e importanti.
LE RAGIONI – La prima: perché l’Al-Wasl, la squadra che lui allena e che non vive un gran momento (bruciano ancora i cinque gol rimediati contro il Dubai venerdì scorso), andrà in campo dopodomani contro l’Al-Wahda e il 19 contro l’Al-Ahli: due match fondamentali per risalire la classifica che ora vede l’Al Wasl al settimo posto; poi, perché proprio dopodomani per festeggiare con il padre il suo ventitreesimo compleanno arriverà a Dubai Gianinna, sua figlia, assieme a Benjamin Aguero, il nipotino.
STORIA SENZA FINE – Maradona, dunque, si dividerà tra casa e campo, mentre a Napoli si discuterà della sua paradossale storia con il fisco. Vicenda che Diego segue con interesse e sulla quale – non avendo più parlato con i suoi legali napoletani dal marzo scorso, da quando, cioè, l’avvocato Pisani volò negli Emirati Arabi per ottenere il mandato alla difesa – viene aggiornato da Buenos Aires dalla sua ex moglie, Claudia Villafanes.
NIENTE CONCILIAZIONE – Dunque, destinato come sembra a un nulla di fatto il tentativo di conciliazione – del resto l’Agenzia delle entrate non è obbligata ad essere presente anche perché il contenzioso è precedente all’entrata in vigore della legge di riforma del Processo civile che ha introdotto l’istituto della mediazione -, di fatto l’appuntamento si sposta al 17 maggio per la discussione. Per conoscere la decisione della Commissione tributaria (presidente Gaetano Annunziata e componenti Giuseppina Di Pastena e Vittorio Torino) occorrerà poi attendere dalle due alle quattro settimane.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
