Nell’ultimo anticipo per il 2011 tocca al Lecce incrociare i guantoni al S. Paolo. La squadra salentina, fanalino di coda della Serie A con appena 8 punti all’attivo, non naviga propriamente in buone acque, è reduce da una duplice sconfitta: la più recente in casa ad opera del Catania, e prima ancora all’Olimpico contro la Roma. Curiosamente, sei degli otto punti la compagine pugliese li ha ottenuti lontano dal proprio pubblico, vincendo a Bologna e a Cesena, mentre in casa propria ha collezionato ben 5 sconfitte, solo sfiorando il successo contro il Milan all’ottava giornata in quella rocambolesca partita persa nel finale quando era in vantaggio per ben 3 reti a zero!
E si prepara a questo match con un ultimo allenamento a porte chiuse previsto per le 10 prima di partire per Napoli. Parecchi dubbi di formazione e preannuncio di alcune defezioni nei titolari: assenti certi saranno Olivera, Giacomazzi, Ofere, Carrozzieri, Di Michele e Diamoutene, mentre resta in forte dubbio Cuadrado. Eusebio Di Francesco, dovrà quindi fare di necessità virtù, rinunciando alle sue propensioni offensive e schierando Strasser, Grossmuller e Obodo alle spalle della coppia d’attacco Muriel e Pasquato. Il tecnico pescarese, che con i suoi uomini dovrà affrontare un bel ciclo impegnativo di partite: Napoli, poi Inter e Lazio, nonostante sia al centro di forti tensioni, si è visto rinnovare la fiducia del club leccese nella giornata di martedì, a termine di un lungo vertice societario conclusosi solo in tarda serata. Sulla carta il duello con gli azzurri sembra a dir poco proibitivo per Massimo Oddo (35 anni e ancora grinta da vendere, un passato nel Napoli di Walter Novellino, che fu promosso in serie A) e i suoi compagni. Ma l’atteggiamento dei giallorossi sembra tutt’altro che remissivo alla vigilia di questa gara: “Gli azzurri si sono rafforzati molto, grazie anche all’innesto di Inler… ma noi dobbiamo provarci con convinzione, per salvarci dobbiamo far punti indipendentemente da chi affrontiamo…” – queste le parole del difensore pescarese che ricorda con particolare affetto l’unica annata all’ombra del Vesuvio: “Una stagione bellissima, inoltre il Napoli fu la prima squadra blasonata nella quale giocai.” Christian Obodo si associa alle lodi al Leone elvetico, sottolineando anche la sua ammirazione per la linea d’attacco Cavani-Lavezzi ribadendo: “Crederci sempre!” Sulla stessa lunghezza d’onda è Cristian Pasquato: “Giocare col coltello fra i denti per far più punti possibile, anche contro un grande gruppo come il Napoli.”
E se Mazzarri e i suoi partono sicuramente avvantaggiati, il Lecce non vuol assolutamente recitare la parte della vittima predestinata, cosa non solo scontata, ma anche testimoniata dalle grandi prove offerte dalla squadra giallorossa contro l’undici partenopeo nella passata stagione, ottenendo, peraltro, la sospirata salvezza. Al “Via Del Mare” la formazione allenata allora da De Canio diede una dura lezione agli azzurri, ma anche all’andata fu una gara tutt’altro che facile, risolta nei secondi finali da una prodezza balistica firmata dal Matador Cavani. Sabato sera l’uruguagio dovrebbe accomodarsi in panchina, la sua grinta sarà palpabile anche da lì.
Servizio a cura di Maria Villani
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