Si può vendere Leo Messi? Chi può permettersi di comprarlo? E in caso, varrebbe la pena? Anticipiamo che le risposte tenderanno ad essere negative, però il tema è complesso e articolato.
IL DELITTO PERFETTO — Facciamo un passo indietro, estate del 2013. La stagione nella quale l’allora presidente blaugrana Sandro Rosell aveva architettato il delitto perfetto: acquisto di Neymar come preludio alla vendita di Messi. Nell’incrollabile e alla fine suicida desiderio dell’ex vicepresidente di Joan Laporta di allontanarsi il più possibile dal sistema del suo predecessore, via la medaglia al merito a Johan Cruijff, via Guardiola, e da ultimo via Messi, la strada al colpo di Stato era stata preparata. Nel dicembre di quell’anno il vicepresidente economico del Barça, Javier Faus, pronunciò la famosa frase: “Non possiamo mica rinnovare il contratto di Messi ogni anno”. “Faus non sa nulla di calcio”, la risposta della Pulce in preda a lancinanti mal di pancia. È finita come sappiamo: tempo un mese Rosell si è dimesso senza dare spiegazioni, travolto dallo stesso caso Neymar annunciato a bilancio per 57 milioni e invece pagato circa il doppio. Messi, che aveva promesso a Tito Vilanova in punto di morte che non sarebbe andato via, ha rinnovato riprendendosi il trono di calciatore più pagato del globo, passato per qualche mese nella mani del gran rivale Cristiano Ronaldo.
MEZZO MILIARDO — I rapporti con i dirigenti non sono migliorati granché e ora a complicare il panorama è arrivato anche lo scontro di personalità, idee e metodi con Luis Enrique. Conflitto diventato di pubblico dominio e quindi foriero di ogni tipo di illazioni. Dall’Inghilterra i tabloid dicono che dal Chelsea, o dal Manchester City, sono disposti a rompere il salvadanaio per portare sull’isola l’argentino. Per il Sun di ieri l’operazione costerebbe mezzo miliardo di sterline, al cambio attuale 639 milioni di euro: 250 per la clausola rescissoria, il resto tra stipendio, oltre 20 milioni netti per un minimo di 6 stagioni, e orpelli vari.
Fonte: gazzetta.it
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