Buona la prima e voglia di replicare subito il successo di Marassi anche contro il Carpi, per riscattare il brutto pari dell’andata e non tornare a perdere punti a San Siro. Il Milan di Cristian Brocchi si appresta ad affrontare domani sera, nel posticipo della 34° giornata di Serie A, la squadra di Castori: un impegno che l’allenatore rossonero, in conferenza stampa, ha presentato così.
“Sarà importante consolidare quel 5%, che era stato di più, per arrivare ad un 10%. Ogni piccolo passo che viene fatto in avanti resta dentro. La squadra ieri era logicamente un po’ stanca ed era il giorno peggiore dal punto di vista fisico: non abbiamo potuto fare molto, ma ho spiegato dei concetti che poi sono stati proposti in allenamento. Il primo esame è sicuramente mentale, perchè il Milan nel suo DNA deve avere coraggio. La squadra deve affrontare la partita di domani con la consapevolezza che deve essere la protagonista assoluta, senza alibi. L’unico pensiero è che deve essere una battaglia, e sarebbe difficile se l’affrontassero con l’atteggiamento sbagliato: dovremo avere la mentalità vincente, ho visto la squadra motivata”.
Spazio poi alle risposte su alcuni singoli, tra la posizione di Bonaventura, Bertolacci ed il possibile impiego di Boateng: “Nel mio modo di vedere il calcio non ci sono posizioni fisse, soprattutto a centrocampo. Ci sono giocatori che hanno grande qualità che possono interpretare il ruolo di trequartista moderno, come piace a me, sapendo svariare da una parte all’altra del campo. L’importante è che abbia un pensiero offensivo e non difensivo. Boateng? Ha grande personalità e ha dimostrato di volersi mettere in mostra e rendersi utile alla causa. Sono contento se arrivo al giorno prima della partita con in testa più giocatori. Voglio creare uno zoccolo duro, impensabile cambiare 4-5 giocatori ogni partita. Bertolacci ha avuto un piccolo risentimento e domani non ci sarà, dovremo valutare nei prossimi giorni, mentre per quanto riguarda Balotelli ho cercato di farmi conoscere, oltre a conoscerlo. Devo trovare il modo di esaltare le loro qualità in funzione del bene della squadra”.
Conclusione, infine, su Berlusconi: “Con il Presidente ci siamo sentiti dopo la partita, era contento per la vittoria. Non è entrato nell’aspetto tecnico-tattico, ma mi ha detto di continuare a lavorare con i miei pensieri”.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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