Se stanno insieme ci sarà un perchè. Leo Messi e il Barcellona. Il rinnovo è cosa fatta. Messi lo firmerà a inizio 2014, quando tornerà a Barcellona – il 2 gennaio – di rientro dalle vacanze di Natale a Rosario, casa, tana e bozzolo di questa nostra Pulce acciaccata, infortunata e mai così velenosetta come in questi giorni. Per dire: mai finora aveva alzato la voce per banali (come no) questioni di soldi. Non gli serviva. Bastava un cenno, valeva come un Iban. Un’alzata di sopracciglia e il cassiere della « Banca Messi », cominciava a strofinare le dita.
POLEMICA E ACCORDO – L’altro giorno invece Messi ha tamponato la polemica del vicepresidente del Barca, Javier Faus – « non è che dobbiamo migliorare il suo ingaggio ogni sei mesi, Leo guadagna già molto »- replicando piccato: « Faus non capisce niente di calcio, e comunque nè io e neppure il mio entourage abbiamo chiesto il rinnovo ». Che gli verrà fatto, claro que sì , perché alla fine – nel gioco delle parti inscenato – si è inserito il presidente Sandro Rosell che si è attestato su una linea di pensiero portata avanti dai manager di Messi: il miglior giocatore del mondo deve anche essere il giocatore più pagato al mondo. E’ un ragionamento (Messi è oro, Messi vale oro) che non fa una piega, o forse sì, visto che al momento è Cristiano Ronaldo – con 18 milioni l’anno – a guidare la speciale classifica dei Paperoni pallonari.
20 MILIONI – Si parla di una cifra tonda, venti milioni di euro l’anno fino al 2018 (quando lui di anni ne avrà 31 e sarà alla sua 15ª stagione in blaugrana); quattro milioni in più di quanto percepisce oggi l’uomo che ogni minuto si mette in tasca 30 euro, che ogni giorno fanno 43.835 e ci fermiamo qua, meglio va là. Quello che verrà ratificato tra qualche giorno sarà il settimo rinnovo contrattuale di Leo dal 2005 ad oggi, praticamente uno ogni quindici mesi. Eppure non è stato, quest’ultimo, un gran periodo per la Pulce, tra l’infortunio (strappo muscolare, è fuori dal 10 novembre) e i problemi con il Fisco spagnolo; ma si sa come va con i campioni: nella pigrizia sonnolenta di certe giornate che gli tocca attraversare con il passo spossato dell’infortunato, a destarli dal torpore è solo il pensiero che il conto in banca subisca un’impennata.
IL RITOCCHINO – Così quando Messi si presenterà di nuovo in sede potrà sentirsi sollevato di fronte al « ritocchino » che gli verrà proposto e che lo legherà al Barcellona vita natural durante, anche perchè la clausola rescissoria – fissata a 250 milioni – sembra essere un ostacolo non facilmente superabile. Particolare da non trascurare: l’aumento dell’ingaggio consentirà a Messi di scavalcare CR7, in quella che si preannuncia una sfida a colpi di ritocchi, uno a me e uno a te. Tutto questo alla vigilia del Pallone d’Oro, con i protagonisti già in piedi sul tapis-roulant che porta al Mondiale in Brasile.
L’11 GENNAIO DI NUOVO IN CAMPO – Poi, se gli dei che governano i muscoli saranno ancora dalla sua parte, Leo tornerà anche in campo a miracol mostrare, stavolta nella veste di leader maximo dei ricconi del pianeta pallonaro. Niente partita con l’Elche (5 gennaio), è troppo presto, rivedremo La Pulce al suo posto molto probabilmente l’11 gennaio, nella supersfida contro l’Atletico Madrid. Lì, con il pallone tra i piedi e molto verde davanti a se, Leo Messi tornerà a celebrare – con la sua classe pollicina e lieve – la meravigliosa imperfezione che rappresenta, lui così piccolo e goffo. A quel punto il suo stratosferico nuovo ingaggio sembrerà a tutti noi soltanto un particolare insignificante, una minuzia al confronto della bellezza pura che i suoi piedi consegnano al mondo ogni volta che toccano un pallone. Così i 30 euro al minuto diventeranno 38: scusate, ma cambia qualcosa?
Fonte: Corriere dello Sport
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