Diego Armando Maradona ha perso ancora una volta con ilFisco. La commissione tributaria provinciale di Napoli non solo ha respinto l’ultimo ricorso presentato dai suoi avvocati, ma l’ha anche condannato al pagamento delle spese di giudizio, 15.000 euro, che poco incidono sulla contestazione milionaria, ma che sembrano segnalare la completa contrarieta’ dei magistrati tributari alle richieste fatte dal ‘Pibe De Oro’.
I legali del calciatore, comunque, definiscono la sentenza contraddittoria e annunciano che sarà impugnata. La decisione, presa il 14 gennaio e depositata da pochi giorni da parte della commissione tributaria provinciale di Napoli, riguarda una delle ultime battaglie legal-tributarie avviate dall’ex fuoriclasse argentino nel 2013. Maradona in particolare aveva contestato un provvedimento del 16 ottobre 2013 con cui la direzione provinciale I di Napoli delle Entrate aveva rigettato la richiesta di annullamento degli avvisi di accertamento emessi per gli anni d’imposta 1985-1990.
I legali del giocatore, in quel caso, avevano chiesto al fisco di annullare le proprie richieste cosi’ come era avvenuto con la Societa’ Calcio Napoli quando questa ha condonato la propria posizione. Secondo le richieste di Maradona il condono 2002 del Calcio Napoli avrebbe dovuto avere effetti anche sul suo debito fiscale, visto il rapporto di solidarieta’ esistente tra la societa’, come sostituto d’imposta, e il calciatore. La sentenza della commissione tributaria provinciale ha invece respinto questa chiave di lettura, rigettando il ricorso. Ammette che esiste una “solidarieta”‘ tra societa’ e calciatore, ma questa non produce effetti su Maradona, tanto che ha deciso di addebitargli anche i costi del procedimento – 15.000 euro di cui 10.000 come consulenza tecnica d’ufficio – al campione di calcio. I magistrati tributari, in particolare, hanno affermato la legittimita’ del diniego dell’Agenzia delle Entrate a cancellare i debiti del campione. E sottolineano inoltre che Maradona avrebbe potuto aderire al condono versando il 50% dell’imposta anche nel 2012, ma non lo fece (“non espresse alcuna volonta”‘).
fonte: napolitoday.it
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