Paolo Maldini, direttore sportivo del Milan, a pochi minuti dal big match contro il Napoli è intervenuto al microfono di Sky Sport: “Ognuno la vive alla propria maniera. Daniele è molto più tranquillo, Pioli si sente molto di più. L’incidenza dell’allenatore è maggiore nel periodo Covid perché non essendoci il pubblico le cose che dice l’allenatore dalla panchina si sentono molto bene. Quando giochi con 70 mila persone è diverso”.
Che effetto fa sfidare il tuo amico Gattuso? Come trovi lui e il suo Napoli?
“Rino è Rino, un allenatore completo ormai. Questa è la seconda esperienza ad altissimo livello. In quel momento era l’allenatore giusto per il Napoli, ha in mano la squadra più tecnica del campionato e sta facendo un lavoro pazzesco. Come uomo è sempre Rino, in genere tra noi parliamo della famiglia. Ci sono cose più importanti del calcio”.
Come sta vivendo Calhanoglu questa fase in cui si parla tanto del suo rinnovo e a che punto siete?
“Ci sarà l’approccio per il rinnovo, noi vogliamo tenere Calhanoglu, così come stiamo provando a tenere Donnarumma. Dobbiamo essere contenti in due. In questo momento lui è abbastanza sereno. E’ un ragazzo che ha sempre dato l’anima, forse per questo è emotivamente più coinvolti degli altri”.
Perché non si può dire che questa è una gara-scudetto? Non vi sentite in dovere di avere un’ambizione?
“A me la parola scudetto non mi fa paura perché ho detto che se noi non dovessimo vincerlo non saremo sicuramente arrabbiati. Saremo arrabbiati solo se non riusciremo ad esprimere il nostro massimo potenziale. Se terremo questa continuità fino al prossimo maggio, una volta che siamo lì perché non proporci? Io mi ricordo di vittorie di Champions League e scudetti in situazioni in cui se non ci avessimo creduto non li avremmo vinti. Ma siamo onesti, se non dovessimo arrivare allo scudetto non vorrà dire che non saremo contenti”.
Che ricordi hai delle partite al San Paolo contro il Napoli di Maradona valevoli per lo scudetto?
“Diego era il più forte di tutti, era la sfida scudetto di quegli anni. Tutto è iniziato da quella vittoria al San Paolo, se non avessimo vinto quella gara non saremmo arrivati in Coppa dei Campioni e la storia sarebbe stata diversa. Tutti vorremmo avere lo stadio pieno per goderci questo spettacolo”.
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