Un’altra bufera. Un’altra vergogna nazionale causata da dichiarazioni firmate dai vertici della Figc, e ancora una volta i protagonisti sono quei dirigenti federali saldamente legati al presidente Carlo Tavecchio. Stavolta nella bufera finisce Felice Belloli, successore di Tavecchio (di cui è uno degli uomini più fidati) a capo della Lega Nazionale Dilettanti, ed ex presidente del Comitato regionale della Lombardia. In un’occasione federale ufficiale, Belloli si è così espresso a proposito del calcio femminile: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”. Una frase pesante, senza garbo e senza alcun rispetto, pronunciata dall’attuale numero uno della Lega Nazionale Dilettanti.
IL VERBALE — La frase incriminata pronunciata da Felice Belloli è riportata sul verbale di riunione del 5 marzo del consiglio di dipartimento del calcio femminile della Lega Nazionale Dilettanti. “Alle ore 14.30 rientra il presidente della Lnd Felice Belloli – si legge sul verbale della seduta del 5 marzo – e risponde al consigliere Picheo che i finanziamenti sono a disposizione della Figc per lo sviluppo del calcio femminile ma, rispondendo a varie domande avanzate dai consiglieri, risponde che il calcio professionistico pur volendo non potrebbe ad esempio stanziare contributi e autotassarsi, perché i soldi non ci sono per nessuno, è inutile sperare in un aiuto in quel senso. Se il calcio femminile vuole vivere e crescere deve solo fare affidamento sulle proprie forze, senza lamentarsi troppo e senza sperare in aiuti dall’alto. Si apre un breve ma acceso dibattito, chiuso poi da Belloli che afferma: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”. I lavori proseguono.
QUANTE OFFESE — Purtroppo, non è la prima volta che i dirigenti della Figc negli ultimi anni si esprimano utilizzando frasi che contengono elementi discriminatori. Tutti ricordano l’espressione “opti poba” utilizzata proprio da Carlo Tavecchio durante la sua campagna elettorale prima di diventare il presidente della Figc. Lo stesso Tavecchio aveva parlato di “donne handicappate nel calcio”, e le parole più recenti di Claudio Lotito a proposito della possibilità di vedere in Serie A squadre (come il Carpi o il Frosinone) espressione di piccoli comuni italiani (“il Carpi non può andare in Serie A”, frase pronunciata dal presidente della Lazio e consigliere federale in una conversazione telefonica con il dirigente dell’Ischia Pino Iodice). Ora le offese di Belloli: di questo passo è difficile immaginare dove si può arrivare.
BELLOLI NEGA — Ma Belloli, interpellato dall’Ansa, nega: “Va dimostrato che quelle parole sono mie. Un verbale può essere stato scritto da chiunque. Bisogna dimostrare che io abbia detto quelle cose e io, ripeto, lo nego”. Intanto il verbale è stato già recapitato alla Procura Figc.
Fonte: gazzetta.it
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