Il suo nome è Luis Pedro Cavanda, difensore centrale dell’Angola con passaporto belga, arriva da uno dei settori giovanili più poveri d’Italia: quello biancoceleste che investe sui ragazzini solo 700 mila euro annui. La Lazio, come il Napoli, fa parte di quelle società che investono poco sul settore giovanile. Cavanda è la scoperta, la lieta sorpresa; lo scorso anno già all’esordio in Europa League. Il mercato si scatena ma per parlare del suo futuro c’è tempo. Prima bisogna scrivere il presente, a patto che Reja abbia il coraggio di gettare nella mischia un ’91.
LA REDAZIONE
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