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L’angolo della Coppa Libertadores: Il Boca vede la finalissima, al Corinthians il derby paulista

Gli argentini vincono 2-0 contro la "U", il Santos cade in casa contro un cinico Timao

Tra le mura amiche il Boca non perdona. Sono i campioni di Argentina ad aggiudicarsi la prima parte delle semifinali contro la malcapitata Universidad de Chile. I campioni della Copa Sudamericana difficilmente riusciranno a coronare il sogno di conquistare la più ambita Libertadores. Alla Bomboneira non c’è storia. Con un gol per tempo la squadra di Falcioni si prepara al ritorno di Santiago con un piede e mezzo nella finale.

Partenza sprint per la banda Falcioni che dopo 5’ sfiora il vantaggio con il solito Silva: il ‘Tanque’ riceve sulla destra da Riquielme, salta il diretto marcatore, ma è poco preciso. Passano pochi minuti e questa volta a strozzare l’urlo in gola dei tanti ‘bosteros’ è l’imprecisa capocciata del ‘Flaco’ Schiavi. Il Boca domina letteralmente con ‘los auri-azules’ costretti alle barricate. Al 16° la svolta: Il solito Mouche va via sulla destra e serve un cross al bacio per l’accorrente Silva che stoppa di petto e con un mancino al tritolo fa secco Herrera. La ‘U’ scompare dal campo, per ritrovarsi alla mezz’ora quando Diaz, su punizione, esalta i riflessi del felino Orion.

La ripresa non offre grandi sorprese con ‘los boquenses’ a fare la partita. Al 2′ il ‘Mudo’ Riquelme regala trame di incanto invitando al tiro Silva, ma la volè trova l’opposizione di un miracoloso Herrera. Il bravo estremo cileno non può nulla al 55’: Ledesma apre sulla destra per Riquelme che con Silva chiude un doppio triangolo prima di servire Erviti che esplode un destro terrificante. Herrera si oppone deviando, ma il tap in dell’accorrente Miño permette alla ‘Doce’ di iniziare la festa. Solo la sorte evita alla compagine cilena di subire un passivo più alto con Schiavi ancora una volta poco lucido sotto porta. Servirà un vero e proprio miracolo a Santiago perché i padroni di casa riescano a capovolgere il risultato al cospetto di quello che sembra essere un avversario fuori portata.

Ancora una partita da capovolgere per il Santos di Neymar. Nel primo atto della semifinale fratricida di Copa Libertadores è il Corinthians di Tite a sorridere.

I primi 25 minuti scorrono senza grandi emozioni con Cassio attento su una punizione velenosa di Elano, mentre per il Timao è Emerson a cercare la gloria, ma la conclusione finisce larga. È solo il preludio al gol per il Corinthians che al 28’ trova il vantaggio: Paulinho, obiettivo di mercato dell’Inter, finta il tiro da fuori portandosi via due difensori prima di allargare a sinistra proprio per Emerson, che si aggiusta la palla sul destro piazzandola a giro sotto il sette. Gol tanto bello quanto pesante per l’esperto bomber bianconero che funge da sveglia per Il Santos.

Il ‘Peixe’ inizia a costruire, ma l’impalpabile Neymar ne limita non poco le manovre. In chiusura di primo tempo Elano ha la palla buona: Juan va via sulla sinistra e lancia l’ex Galatasaray solo contro l’estremo ospite, ma a Cassio battuto, è il miracoloso intervento di Fabio Santos a strozzare l’urlo in gola dei supporters santisti.

Nella ripresa Muricy Ramalho decide di inserire Borges per Elano e con una punta in più il Santos si fa sempre più pericoloso. Proprio il piccolo Humberlito impegna Cassio con una conclusione ravvicinata, ma debole. Il portiere corinthiano si esalta ancora sulle bordate di Juan e Durval facendo imprecare di continuo gli avversari.

Nell’ultimo quarto d’ora la gara si infiamma ed a farne le spese è Neymar, vittima del calcione rifilatogli da Emerson, che si guadagna la doccia anticipata con il secondo giallo della serata. Con l’uomo in meno il Timao si chiude in coperta. Al minuto 81 è ancora miracoloso Cassio, che alza sopra la traversa l’incornata ravvicinata di Juan. La partita a questo punto si spegne in tutti i sensi. Black out che costringe a 20 minuti di stop. Una volta ripresa la gara, l’ultimo sussulto è offerto da un geniale invito di Ganso, ma Neymar e Borges si ostacolano permettendo a Cassio di conquistare la sfera e festeggiare una partita da dieci in pagella. Tra una settimana ci vorrà tutt’altro Neymar, altrimenti mantenere lo scettro del Sudamerica sarà cosa impossibile.

Francesco Pugliese

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