Vi raccontiamo una storia comune a molti ragazzi che nascono a Napoli e nelle sue periferie. E’ una storia fatta di sacrifici, di speranze, quella di un di un sogno che si avvera, che spesso può rendere anche prigionieri.
E’ la storia di Francesco Bruno, difensore classe 90’, che muove i suoi primi passi nella scuola calcio Rinascita di Torre del Greco. Giovanissimo, ad appena 11 anni, passa nelle giovanili del Napoli. Sono gli anni di Corbelli e Naldi, la società si avvia al fallimento prima della rinascita con l’avvento di De Laurentiis. Francesco Bruno, esterno destro basso, giocatore duttile adattabile anche al centro della difesa o a sinistra, trascorre tutta la trafila delle giovanili, dai Giovanissimi Nazionali agli Allievi Regionali, ed è proprio qui con mister Faustino Canè, che si afferma al punto da essere portato in Primavera con un anno d’anticipo. E’ la squadra dei vari Ciano, Maiello, Insigne, Sepe, Ammendola.
Dopo un ottima annata, nell’estate del 2008, Reja lo convoca per un’amichevole a Frosinone, dove però resterà in panchina per tutti i 90 minuti, a cui seguirà l’esordio, seppur sempre in panchina, in una partita ufficiale, nel doppio confronto di Intertoto con gli albanesi del KS Vllaznia, intervallato dal debutto in prima squadra nel Trofeo “Birra Moretti” quando nel secondo match contro il Milan sostituisce a dieci minuti dal termine Fabiano Santacroce.
Dopo un’altra buona annata in Primavera, arriva la firma del primo contratto da professionista con il Napoli con durata triennale. E’ il momento di andare a farsi le ossa altrove; passa in prestito al Fano, nell’allora C2. Con i marchigiani colleziona ben 23 presenze in campionato, facendosi apprezzare per le sue doti dagli addetti ai lavori della categoria. Nello stesso anno partecipa come fuoriquota, con Ciano, al Torneo di Viareggio, dove il Napoli, tra le favorite, esce battuto agli ottavi ai calci di rigore dal Sassuolo.
A Luglio del 2010 fioccano le richieste per il promettente difensore azzurro, che alla fine decide di andare in prestito all’Atletico Roma, compagine superfavorita per la promozione in Serie B, allenata da Beppe Incocciati e che annoverava tra le proprie fila, tra gli altri, gente del calibro di Baronio, Mauro Esposito e Franceschini. La società capitolina punta poco sui giovani e di Bruno si ricorda solo un assist nella vittoria tonda 6-2 a Terni in Coppa Italia di Lega Pro. Passano sei mesi senza neppure una presenza in campionato e da qui la scelta, a Gennaio, di far ritorno al Napoli e successivamente di passare in prestito all’Avellino, dove collezionerà dieci presenze e la sconfitta nella finale play-off con il Trapani ai supplementari.
Dopo la sfortunata stagione si arriva alla cessione nell’ultimo giorno di mercato al Giulianova, in Seconda Divisione Lega Pro, non prima però che il Napoli proponga il prolungamento di un altro del contratto, con nuova scadenza nel 2013, per poter appunto permettere al difensore azzurro di approdare in prestito ai giallorossi, sfruttando la sinergia con la squadra marchigiana da cui era appena stato riscattata la metà del cartellino di Dezi, poi diventato completamente del Napoli lo scorso giugno. Colleziona 33 presenze, si afferma come punto fermo della difesa abruzzese. Al ritorno da Giulianova in maglia azzurra, Bruno è travolto dal mercato della crisi che coinvolge soprattutto la Lega Pro e le categorie dilettantistiche. Non si è registrata alcuna offerta concreta. Bruno, di proprietà del Napoli, si sta allenando a Castelvolturno fino a Gennaio, quando, con la riapertura del mercato, spera che il suo sogno possa riprendere a correre dopo il brusco stop.
Francesco Russo
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