Una dote “nascosta”– In un mondo spesso avaro di valori, troppo frenetico e arrivista, a volte capita di imbattersi in storie come quella di Salvatore Cimmino. Nato a Torre Annunziata 47 anni fa, alla tenera età di 15 è costretto all’amputazione della gamba destra all’altezza del femore: senza quell’operazione sarebbe morto, vittima di un terribile osteosarcoma. Obbligato a convivere con questo handicap, Salvatore ha avuto numerosi problemi fisiologici prima di decidere, sette anni fa, di “immergersi” in una nuova vita. Sotto consiglio del medico curante, Cimmino inizia a praticare nuoto, disciplina fino ad allora sconosciuta per il torrese. “Non sapevo di saper nuotare, poi per fortuna me ne sono avveduto!” Con l’ironia e la solarità di chi sa di aver rischiato molto, ma di aver comunque vinto la sfida con la vita, l’uomo racconta la sua storia: “Ho iniziato perchè me l’aveva imposto il mio medico, dopodichè ho capito che nuotando potevo fare molto….”
Impresa dopo impresa– Ha così inizio un incredibile ciclo di imprese: il 15 luglio 2006 nuota, senza l’ausilio di protesi performanti, da Capri a Sorrento (22 chilometri). La sua performance fa eco tra media e appassionati e gli permette di diventare testimonial de “Lo sciopero nutando”, al fine di attirare l’attenzione sui problemi del Mondo della disabilità. Un anno più tardi entra a far parte del circolo Canottieri Aniene, e partecipa al “Giro d’Italia a nuoto”, dieci tappe (da Genova a Trieste) di 15 chilometri l’una, per urlare al Mondo i problemi delle barriere architettoniche, barriere che Cimmino ha abbattuto con qualche sana bracciata, ma che inibiscono la vita di molte persone costrette ad una vita “mutilata”. La fierezza e la grandezza delle sue gesta lo vedono cimentarsi in altre sfide con se stesso e tra il 2008 ed il 2009 partecipa alla “Capri- Torre Annunziata”, alla “Capri- Napoli” ed al prestigioso “Giro d’Europa a nuoto”, durante il quale si toglie la soddisfazione di stabilire il record italiano nella traversata del Canale della Manica.
Orgoglio partenopeo– Nel biennio 2010-2012 Salvatore decide di sfidare i mari dell’intero Globo. Domani, infatti, partirà per la Nuova Zelanda, per attraversare il canale di Cook (uno stretto di circa 30 chilometri), che divide la nazione oceanica in due parti, perlappunto quella meridionale e quella che volge “a mezzanotte”. Tra il 5 e l’11 ottobre (condizioni marine permettendo) si dovrebbe compiere l’impresa, che ha come scopo “sensibilizzare opionione pubblica e delle istituzioni sulle difficoltà che i disabili quotidianamente devono sopportare e superare”. La storia di Salvatore Cimmino (felicemente sposato e padre di un ragazzino di 12 anni) serve da sprono a tutte quelle persone che, per un motivo o per l’altro, trovano difficoltà lungo il tortuoso cammino della vita. Salvatore ci ha dimostrato che la tenacia, la dedizione e la forza di volontà possono valere molto più di qualsiasi altra cosa. Molte persone riescono come lui, quotidianamente, a fronteggiare problemi più o meno impegnativi e grazie a lui, molte persone “disabili” (ma solo sulla carta) possono avere una voce, possono essere degnamente rappresentate. Auguri Campione, orgoglio partenopeo.
Servizio a cura di Mirko Panico
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