La fuga cinematografica del massimo dirigente partenopeo Aurelio De Laurentiis (Con tanto di passaggio al volo sul motorino di un passante stile Carlo Verdone) ha di certo scatenato microfoni e taccuini di addetti ai lavori.
Il “colpo di testa” del produttore-presidente però è rimbalzato pure fuori dal campo di gioco e a battere la rimessa con le mani ci ha pensato Matteo Salvini. L’Europarlamentare leghista a Radio 24 ha espresso tutto il suo sgomento riguardo la “sceneggiata” (l’arma del luogo comune è sempre a portata di mano): «La sceneggiata di ieri di De Laurentis è una cosa incivile, non dovrebbe toccare più un campo di calcio. Cosa scommettiamo che adesso faranno vincere lo scudetto al Napoli?» – e poi ancora – In più dovrebbe pagare la multa per essere salito sul motorino senza casco, spero che la polizia locale milanese faccia il suo dovere, visto che il Comune di Milano è anche senza soldi: a Napoli si usa, ma a Milano gli ricordo che sarebbe vietato». – e per finire il politico farnetica di uno scudetto vinto anni fa dal Napoli senza troppi meriti – «Queste sceneggiate mi ricordano lo scudetto vinto anni fa dal Napoli senza troppi meriti: il preludio è simile. Vogliamo anche solo immaginare cosa succederà quando non assegneranno il primo rigore regolare al Napoli? Il suo è un vittimismo inesistente. Serietà vuole che uno del suo livello stia zitto. Io comunque penso che qualcuno abbia interesse a far vincere lo scudetto al Napoli».
Sembrerebbe proprio una persona senza macchia questo Salvini; peccato però che sempre su Radio 24, sulla pietosa questione “dichiarazioni shock” di Borghezio riguardo il massacro in Norvegia, lo stesso leghista non è sembrato tanto scosso, tanto turbato, anzi sarebbero bastate delle scuse (non ancora pubbliche) a scagionare il compagno di merende, da sempre figura umana sgradevole che della parola ne fa un uso inappropriato: «No che non sono imbarazzato a stargli seduto accanto al Parlamento Europeo: e altro che dimissioni, si e’ gia’ scusato, va bene cosi”. Non servono impiccagioni pubbliche ha solo sbagliato tempi e modi. Di tutto il resto si puo’ discutere». Di tutto il resto si può discutere? Mah…
Tommaso Lupoli
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