Entro la fine del 2011 con alte probabilità vedremo la scomparsa dell’albo dei procuratori sportivi o “regolarmente” chiamati Agenti di Calciatori. Non so se tale riforma sia positiva o negativa per il mondo calcio. In effetti si tratta di una rivoluzione che non da tutti viene vista di buon occhio, anche se la FIFA ritiene che sia senza dubbio positiva e ha dichiarato che la bozza nasce a causa dei ripetuti abusi commessi proprio dagli agenti (quali e da chi non e’ dato sapere).
Probabilmente porterà una maggiore concorrenza – anche se non va dimenticato che l’Italia e’ il paese con il maggior numero di procuratori sportivi – e quindi maggiori possibilità di scelta per i calciatori ma e’ anche vero che ciò porterà nel settore una moltitudine di soggetti che, non avendo le competenze necessarie, potrebbero arrecare solo danni ai calciatori, soprattutto se giovani ed “inesperti”.
Con la riforma, la FIFA mira eliminare, quindi, la figura dell’Agente per sostituirla con quella dell’intermediario (intermediary), un soggetto scelto di volta in volta – per singolo contratto o rinnovo – dal calciatore senza alcun vincolo di qualifica e/o conoscenza. L’unico obbligo sarà quello di comunicare tale “designazione” alla FIFA: nell’eventualità di un’infrazione – mancata comunicazione – saranno previste sanzioni sia a carico del calciatore che della società, ritenuti entrambi direttamente responsabili. Altra novità e’ che non verranno riconosciute sigle o associazioni che raggruppino mediatori o rappresentanti.
Serpeggia malcontento nel settore Agenti: questi, infatti, ritengono che la “deregulation” porterà anarchia nel settore e carenza di tutela per i giocatori. All’opposto vi e’ chi ormai ha già preso le distanze dagli organi riconosciuti dalla FIGC e, ritenendo estremamente positiva la riforma, ha cercato di creare un insieme di soggetti – non precisamente identificabile – che, in virtù delle loro conoscenze specifiche e tecniche, siano di aiuto per i calciatori nel D-Day.
In ogni caso, come sia arrivata la FIFA alla decisione di questa figura, regolamentata in principio proprio a tutela dei calciatori, non e’ dato saperlo. Io ritengo che non cambierà molto rispetto al presente posto che la scelta dell’intermediario sarà fatta dallo stesso giocatore e, si presuppone, che lo stesso, a vendo a cuore i propri diritti nonché la propria carriera, si avvalga di soggetti che abbiano una seppur minima conoscenza delle norme che regolamentano il mondo del calcio.
La REdazione
F.C.
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