Beppe Marotta sceglie la presentazione di Tomas Rincon per tracciare il primo bilancio del mercato invernale della Juventus, nel giorno della sua apertura ufficiale. Il venezuelano è stata un’opportunità, Gagliardini non è mai stato trattato, Dybala rinnoverà e il cuore di Morata è rimasto in Italia, ma nessun ritorno di fiamma. “Siamo soddisfatti della rosa a disposizione di Allegri – le parole dell’ad bianconero -, da ottobre abbiamo un giocatore in più che è Marchisio, e siamo a posto così; riteniamo tutti i reparti funzionali per le nostre esigenze, abbiamo giocatori con caratteristiche diverse, per giocare con moduli diversi”.
DYBALA RINNOVA — “Sono circolate voci, con lui e il suo agente abbiamo un ottimo rapporto, quando è arrivato ha firmato per 5 anni, ora siamo nella fase del rinnovo. Un passo spontaneo per la società, non c’è alcun rapporto teso anzi, credo sia un motivo di orgoglio per lui vestire ancora questa maglia”.
GAGLIARDINI — “Noi non lo abbiamo mai trattato, non è funzionale per la nostra politica pur essendo un ottimo giocatore; abbiamo giovani importanti a centrocampo”.
MORATA — “È legato sentimentalmente all’Italia e a un’italiana, lo è anche alla Juve, ha contatti costanti con i compagni ai quali ha confermato di essersi trovato molto bene qui, ma non significa nulla. È un giocatore del Real, è giusto e rispettoso che non vada oltre”.
OBIETTIVI — “Sappiamo quali sono i titoli da conquistare da qui a fine stagione, siamo attori protagonisti in tutte le competizioni, era quello che volevamo. Siamo la squadra da battere”.
PARLA RINCON — Il primo venezuelano in maglia bianconera non è un tipo timido. “È un sogno diventato realtà, ho l’umiltà per crescere e imparare, il mio è stato un percorso lungo. In Germania sono cresciuto molto e ho imparato tante cose, poi devo ringraziare Gasperini. È stato tutto molto veloce, appena ho sentito dell’interesse della Juve non ho avuto dubbi. Qui si gioca per vincere e io voglio giocare per vincere. Le prime sensazioni sono positive, questa è una famiglia di grandi campioni, il capitano è il portiere più forte al mondo. Ho scelto il 28 come numero di maglia, il soprannome “El Genera”” me l’hanno dato in Germania, mi piace. Se mi sento un leader? Ognuno ne ha uno dentro, va solo tirato fuori”.
Fonte: Gazzetta.it
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