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James Rodriguez vs Neymar, sfida tra numeri dieci. Il brasiliano è sicuro: “Usciranno loro”

«Neymar, tudo bem?» . «Tudo bem» , risponde lui educato, strizzando occhietti da manga, sfoderando il sorrisetto di chi sa stare al mondo. E così per mezzora. «Neymar, tudo bem?» . «Tudo bem» . Silenzio, si dia voce a O’Ney. Nel tendone delle conferenze di Teresopolis, piazzato sul tavolo a uso dei giornalisti, c’è un inquietante cronometro che ammazza i minuti, li fa secchi, uno dopo l’altro, come grani di un rosario. Neymar parla per mezzora esatta. Non un sospiro in più. Temi affrontati: molti. Quello cruciale: lui, l’altro. Neymar, James Rodriguez.

IO E LUI. «Neymar, tudo bem?» . «Tudo bem» . L’impossibilità di essere normali ti costringe a dire cose così. Feroci nella loro banalità. Gli chiedono di lui e del suo alter ego, Rodriguez per l’appunto, stella apparsa nel firmamento di questo Mondiale, dove prima la luce che brillava era solo la sua. «Spero che la favola di James Rodriguez finisca venerdì» . Punto, gioco, partita. «Neymar, tudo bem?» . «Tudo bem» . E come no. Si aggiusta il cappellino marchiato dallo sponsor personale, giochicchia con le maniche della t-shirt, come fanno i ragazzi quando gli parli, che non riescono a star fermi con le mani. «Rodriguez è molto giovane, ha tutto il tempo per dimostrare quello che vale» . Amico, a chi lo stai dicendo? James è del ‘91, 12 luglio. Neymar è del ‘92, 5 febbraio. La gioventù sta con il brasiliano. Ok, è un modo per dire: il futuro siamo noi. Avanti, cortesie per gli ospiti. «Rodriguez è un craque, ma con tutto il rispetto il Brasile lo è di più». Eh eh, un sorriso e ho visto la mia fine sul tuo viso. «Spero che il suo ciclo finisca adesso, e che continui quella della nazionale brasiliana» . Ridacchia, O Ney. Prossima domanda, obrigado ; il cronometro sta facendo il suo sporco lavoro.

SINGOLI, COLLETTIVI. In ritiro a Teresopolis c’è la psicologa. Neymar minimizza. Brasile con la lacrimuccia facile? Macchè. «Non abbiamo nessun problema emotivo, l’ansia non è un problema. Un atleta deve gestirla» . Tra lui e James, però, c’è una squadra che fa la differenza. Di qua piangono, di là ballano. «Neymar, tudo bem?». «Tudo bem» . Il trenino che fanno i giocatori del Brasile quando entrano in campo, la mano sulla spalla del compagno che sta davanti, è anche l’immagine di come la Selecao dipenda da Neymar, il capofila simbolico di una squadra poco squadra e con un gioco che prevede un’opzione salvavita: palla a Neymar, pensaci tu vecchio. Diverso il contesto nel quale è inserito Rodriguez. La Colombia ha un gioco, e il gioco si fa piedistallo dell’eccellenza di James. «Neymar, tudo bem?» . «Tudo bem». Risposta: «La Colombia è forte, le ha vinte tutte finora» . Numeri mondiali: Neymar, 369 minuti giocati, quattro gol, un cartellino giallo, un pianto prima dell’inno, due look diversi, un rigore decisivo, un tweeet di incoraggiamento di Adriana Lima. Numeri mondiali: Rodriguez, 309 minuti giocati, cinque gol, due assist, un balletto innescato da Cuadrado, un abbraccio strappalacrime con il ct Peckermann, un tweet di incoraggiamento di Le Bron James.

STA BENE, E’ PRONTO . «Neymar, tudo bem?» . «Tudo bem» . Si distrae, cerca appigli con lo sguardo. Quanto manca alla fine della conferenza? Dice: «Sì, sto bene, l’infortunio non è un problema, ho recuperato» . Sorvola sui servizi di certa stampa brasileira, lì dove si sottolinea il fatto che il nostro stia curando il ginocchio con gli impacchi che usano le donne contro la cellulite. Siamo grassi, ma di talento. Ci esce da tutti i pori, il talento: vero Neymar? «Certo che voglio vincere questa Coppa, lo vogliamo tutti noi». «Neymar, tudo bem?» . «Tudo bem» . «Io sono allegro, non si vede?» . E ride. Avanti popolo, alla riscossa. «Siamo pronti alla sfida con la Colombia» . Domani, a Fortaleza.

FUSIONE DI TALENTI. Ok, Neymar, siete pronti come non lo siete mai stati prima; James è lì che ti aspetta per farti vedere chi è. E sfida sia, ma noi per un attimo immaginiamo quale essere mostruosamente meraviglioso uscirebbe dalla combustione di questi due «craques»; quale fantastica creatura prenderebbe forma dalla fusione dei loro talenti selvaggi. Un minotauro, il «Nejames», una semidivinità che unisce il piede destro di uno e il sinistro dell’altro, l’arte giocoliera del brasiliano e l’essenzialità ricamata del colombiano, lo scintillio diabolico di certi colpi di O’Ney e la poesia che si genera dalla sonnolenta pigrizia che accompagna le partite di James. Ma un essere così non esiste. Esistono loro, esiste questa rivalità che ha tutto per prendere il posto di quella di Messi e Cristiano Ronaldo. Vero? Di fronte ai due «craques» Leo e CR7 sembrano già vecchi, con troppa classe ma anche troppo vissuto addosso. Con Ney e James tutto deve ancora succedere. Brasile-Colombia, Neymar vs Rodriguez: è il futuro che viene a darci fiato. Implacabile il cronometro, conferenza finita, sipario, sigla. Il resto è una promessa di felicità. «Neymar, tudo bem?». «Tudo bem» .

Fonte: Corriere dello Sport

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