Le cimici in ufficio, i cinesi sull’uscio, la Champions che se n’è quasi del tutto andata, un futuro ancora da scrivere. Sono stati, sono e saranno giorni di grande intensità, all’Inter, tra inquietanti scoperte e cambiamenti imminenti nell’assetto azionario del club, mentre la squadra ha compiuto un cammino ed è migliorata rispetto allo scorso anno, questo è certo, ma forse c’è un po’ di delusione per quello che poteva essere e non è stato, visto com’era iniziata la stagione. Mentre si valutano i passi da compiere a livello tecnico, con una campagna acquisti che si preannuncia difficile visti i mancati introiti della Champions, il club si muove per accogliere nuovi e indispensabili partner: ormai è chiaro che Erick Thohir, da solo o con Moratti azionista di minoranza, non è in grado di rilanciare i conti, anzi negli ultimi due anni la situazione è assai peggiorata dal punto di vista dell’indebitamento, mentre qualcosina a livello di ricavi è migliorato, ma troppo poco.
E proprio in un colloquio con i dipendenti del club di una decina di giorni fa, in cui l’amministratore delegato Michael Bolingbroke rassicurava tutti sul futuro, garantendo che Thohir non ha intenzione di smembrare l’Inter né di cederla al primo che passa, è emersa una storia piuttosto bizzarra, o inquietante a seconda dei punti di vista. E’ accaduto infatti che Bolingbroke, a margine del suo discorso ai dipendenti, abbia anche raccomandato a tutti la massima discrezione in futuro, chiedendo caldamente che nessuno, ma proprio nessuno, riveli all’esterno strategie o notizie che fanno parte dei segreti aziendali. Un discorso tutto sommato normale per una società che vuole tutelare una certa riservatezza nei propri uffici, ma poi Bolingbroke è andato oltre: stiamo attenti a qualsiasi tipo di conversazione, all’esterno ma anche all’interno del club, il suo messaggio. Perché c’è la concreta possibilità, ha rivelato l’ad alle decine di dipendenti riuniti, che l’Inter sia sotto spionaggio. E a quel punto, con un coupe de théatre mica male, il capo ha mostrato una cimice, o quella che a molti è sembrata una cimice, di quelle che si usano per le intercettazioni ambientali. L’abbiamo trovata sotto una scrivania nei nostri uffici, la rivelazione di Bolingbroke, che poi ha ribadito l’invito alla massima riservatezza. Il colpo di scena ha destato una certa impressione nei dipendenti, qualcuno ne era divertito e altri meno, ma di sicuro la cosa ha colpito tutti. Perché poi: chi e perché avrebbe messo una o più cimici negli uffici? Le conversazioni di chi, in particolare, interessano così tanto all’esterno? E’ stata trovata una sola cimice o più d’una?
Sia come sia, tra spionaggi intercettati e conti da migliorare, Erick Thohir sta provando a dare uno scossone. Tornato a Milano dopo una tre giorni in Francia per suoi affari personali, il presidente nerazzurro oggi riceverà importanti esponenti della Suning, il colosso cinese degli elettrodomestici che è interessato a entrare nell’Inter con una minoranza di quote intorno al 20%. Thohir farà gli onori di casa e mostrerà agli ospiti e imminenti partner le strutture della Pinetina. L’accordo viene dato per imminente o vicino alla conclusione, dopo che nei giorni scorsi ci sarebbero già state riunioni alla presenza dei rispettivi consulenti legali e finanziari. E il fine settimana che si avvicina potrebbe essere decisivo per ridisegnare la catena di comando della società. Di sicuro sono necessari fondi freschi anche per rilanciare la squadra di Mancini. In tutto questo Massimo Moratti, azionista di minoranza col 29,45% delle quote, è alla finestra e attende sviluppi, molto interessato a tutto. L’Inter è ancora e sempre un qualcosa di suo, e vigilerà.
Fonte: Repubblica.it
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